Rabbia Bergamo: Calciopoli fu Falsopoli, nessun illecito, fu un piano di qualcuno. Chi l'ha voluta?

News, 23 dicembre 2010.

Bergamo: Il processo fu una farsa; qualcuno ha voluto che Calciopoli scoppiasse; questo è un piano di qualcuno. Del Neri: Nel 2011 la Juve dovrà vincere tutte le partite, andare in campo con questo intendimento. Bonucci: Il 2010, un anno fantastico; voglio migliorare e vincere. Boniperti, Giandonato, Ferrero e Belcastro hanno firmato il loro primo contratto da professionista. Due portieri per la cantera bianconera. Il nuovo stadio: lavori in corso per immagini. Continua la guerra Sky-Mediaset: questa volta il round va a Mediaset. Benitez vicino alla risoluzione del contratto con l'Inter. Ibra e Mauri per ora primi nella classifica degli assistmen. Bernstein è il nuovo presidente della Football Association. Il Real ne fa otto in una volta.

Bergamo vuota il sacco della sua rabbia - Dopo il colloquio con Palazzi, che gli ha fatto sicuramente rivivere la terrificante, grottesca, kafkiana estate del 2006, Bergamo parla, come un fiume in piena, a 'Radio Sportiva', raccontando quella che, piaccia o non piaccia, è la verità. Ribadisce il concetto espresso al termine del rendez-vous col Procuratore federale: "Il processo fu una farsa, non ci siamo potuti difendere, tutti potevano chiamarci, il telefono era di proprietà della Federazione. Oggi finalmente sono uscite alcune telefonate e si vede che era tutto sotto la luce del sole, non c'è mai stato illecito. Il processo aveva solo l'obiettivo di condannare, io non volevo essere macchiato da una sentenza del genere, detti le dimissioni perché non volevo essere giudicato così. Non davano la possibilità di avere una difesa, sono amareggiato. C'è delusione perché la vita di molti di noi è stata segnata da questa ingiustizia. Io non ho niente da recriminare, io non mi sono mai permesso di parlare con un arbitro e indirizzarlo verso una società o un'altra. Avevamo un gruppo di arbitri molto forte, purtroppo siamo stati danneggiati da qualcuno, questo è un piano di qualcuno". Parole indubbiamente forti, che fanno capire chiaramente che la cupola non era quella di Moggi, ma che altri furono i cupolanti. La colpa di Moggi era un'altra: "Moggi era il più bravo, sapeva fare il mercato, Milan e Juve dominavano i campionati tanto che sono anche andati in finale di Champions insieme". Tutto fu falso, falsato, e vuole dirlo: "Io sono disponibile a dare ancora una volta la mia testimonianza, ho fatto una colazione con il Presidente della Fiorentina Della Valle e sono stato accusato, incredibile. Io non la chiamo Calciopoli ma Falsopoli". Perché una montatura fu, lo ripete di nuovo: "Parlavamo con tutti i dirigenti, questo è accertato, è tutto una farsa incredibile, una montatura. È stato detto che mai nessuno ha sentito una mia telefonata non corretta e non lecita. Gli errori c'erano tutte le settimana, quando le cose non andavano bene c'erano polemiche, ma era normale. Noi siamo stati corretti". Perché ciò che ora è proibito prima era assolutamente lecito: "Dopo i regolamenti hanno impedito ai dirigenti di fare telefonate con i presidenti, con i dirigenti delle varie società. Ma prima non era proibito. Il rapporto deve essere aperto e trasparente, non è possibile che i dirigenti arbitrali non possono affrontare le situazioni". Ma perché è successo, dunque? "Gli arbitri non possono parlare, Nicchi potrebbe ma non è in grado di farlo. Lo dico e me ne assumo le responsabilità. Qualcuno ha voluto che Calciopoli scoppiasse, è ovvio".

Del Neri: Nel 2011 in campo solo per vincere - Gigi Del Neri è uno dei cinque protagonisti dello speciale di Sky 'Le interviste di Sky Sport', intervistati da Fabio Guadagnini: le puntate del programma andranno in onda da giovedì 23 a lunedì 27 dicembre alle ore 20.30 e avranno come ospiti, oltre a Del Neri, Galliani, Prandelli, De Laurentiis e Ancelotti. Gigi Del Neri, in questa sua intervista,si dice innanzitutto orgoglioso e onorato di essere stato chiamato ad allenare la Juve: "E' una bella sfida. Essere chiamato dalla Juve è un impegno importante e un onore, soprattutto. Mi ha dato grandi stimoli e grande vivacità d'interesse. Ricordo che all’inizio nell’ambiente c’era una certa incertezza su chi avrebbe allenato la Juventus, poi è uscito il mio nome - diciamo così - dal cilindro e ha creato inizialmente un po’ di scetticismo perché non avevo mai allenato una squadra importante. Essere riuscito ad entrare nel cuore della città e dei tifosi, facendo vedere che si fa un buon lavoro impegnandosi, avendo la cultura del lavoro, l’amore per la professione e sposando i colori e la società per cui lavoro, credo mi abbia portato a farmi voler bene. Questo lo dico perché la conseguenza del voler bene alla squadra porta ad avere un atteggiamento di affetto anche per chi la guida". Ma lo scetticismo, anziché ferirlo o demotivarlo, lo ha spinto a dimostrare sul campo di essere uno da Juve: "Lo scetticismo è anche logico e giusto. La gente pensa che si debba dimostrare sul campo quello che si vale e che si fa. I grandi nomi hanno un ritorno importante per l’immediato, poi i grandi nomi, se non vanno bene, possono essere più scusati, in generale. Il piccolo nome, quando viene chiamato, deve dimostrare di saper agire anche in posti diversi, con obiettivi diversi, con pressioni diverse rispetto a quelle che ha dovuto sopportare in passato". La Juve di oggi per lui è un cantiere aperto ("Nessuna squadra è perfetta, c’è sempre da lavorarci sopra, da migliorare quello che si sbaglia") dentro un'annata particolare, in cui occorre lavorare non solo e non tanto in campo tecnico-tattico, ma anche psicologico-motivazionale: "I risultati danno energie. Le ultime partite hanno dato consapevolezza, c’è più tranquillità nel giocare, c’è più consapevolezza in quello che si fa. È un’annata un po’ particolare, si perdono energie perché non si capisce, perché non si riesca a rendere come si vorrebbe e perché i risultati non sono magari all’altezza della situazione. Un po’ di nervosismo e di difficoltà ci sono. È chiaro che dobbiamo ricostruire qualcosa d’importante, dare credibilità a noi stessi, infondere fiducia nei giocatori che l’avevano smarrita. E credo si sia visto che questo lavoro è stato fatto, al di là della tattica e della tecnica, che nel calcio lasciano il tempo che trovano". Ma cosa dovrà fare, e farà, la Juve nel 2011? "Dovrà vincere tutte le partite, andare in campo con questo intendimento. Penso, però, che tutte le squadre vadano in campo per vincere, senza calcoli. Nessuno va in campo per fare 0-0 o per perdere, poi c'è chi ha più qualità, più fortuna, i momenti decidono quello che ottieni. Questa deve essere la nostra filosofia. La filosofia dei piccoli passi porta ad un grande risultato. La filosofia di un grande risultato pone solo un obiettivo, invece, i piccoli obiettivi portano ad un grande risultati". Dopo aver elogiato in particolare Krasic e Aquilani, conclude con i ringraziamenti: "Devo ringraziare altre persone che lavorano e hanno lavorato con me per essere approdato alla Juventus, Agnelli in primis, e poi Marotta, che ha avuto parole di elogio per poter intraprendere questo abbinamento. Il mio lavoro va rapportato a quello che di buono hanno fatto queste persone, i collaboratori, che sono di fondamentale importanza per un allenatore. Io ho la fortuna di avere collaboratori bravissimi, che sono anche amici. E vorrei che qualcuno mi dicesse a fine stagione: 'Qua la mano, hai fatto un buon lavoro!'".

Bonucci: Che 2010 fantastico il mio! - Leonardo Bonucci, 23eenne difensore centrale, è passato, nell'arco di una sola annata, dalla maglia del Bari a quella della Juve e della Nazionale e, come si può leggere sul sito della Società, esprime tutta la sua soddisfazione per l'anno che sta volgendo al termine: "Il bilancio dell’anno non può che essere positivo. Dall’essere uno dei tanti, uno sconosciuto, sono arrivato alla Nazionale e alla Juventus. Non posso che esserne felice. Conoscevo già molti compagni, grazie alla Nazionale, dunque l’inserimento è stato semplice. E poi, giorno dopo giorno, ci conosciamo sempre meglio e i risultati credo si vedano". Ma non vuole fermarsi qui, vuole migliorare (Del Neri gli rimprovera frequentemente certe giocate difensive troppo spregiudicate o leziose), per sé e per la Juve, che sogna vincente: "Voglio migliorare ancora e vincere il più possibile. Non dobbiamo illudere i tifosi, ma faremo di tutto per toglierci belle soddisfazioni, lottando in ogni partita".

Contratto da professionista per quattro Primavera - Quattro ragazzi della Primavera bianconera, tutti del 1991, hanno messo in questi giorni la firma sul primo loro 'vero' contratto, un contratto da professionista: sono Filippo Boniperti, Manuel Giandonato, Vittorio Ferrero e Luca Belcastro. Particolarmente felice dell'evento Giampiero Boniperti, nonno di Filippo, che del nipote ha detto: "Spero proprio che faccia bene, è un bravo ragazzo e non si sta montando la testa; mi sembra che si impegni molto e sono contento di vederlo con questa maglia". Beppe Marotta ha commentato: "Sono contento, questi giovani meritano il passaggio e tutto è fatto nell'ottica del nostro progetto giovani".

Juve scatenata alla caccia del portiere del futuro - Che Gigi Buffon resti o se ne vada, la Juventus sta comunque setacciando il mercato giovanile, non solo italiano, alla ricerca del portiere paratutto del futuro; dopo aver praticamente concluso con la Lucchese l'acquisto di Leonardo Citti, classe 1995, che però giungerà a Torino solo a giugno, ad anno scolastico terminato, sta per chiudere anche quello di un altro 'guardiano', il rumeno Laurentiu Costantun Branescu, classe 1994, che gioca nel Ramnicu Valcea e nella Nazionale under 17 della Romania, e che potrebbe approdare a Torino per 800.000 euro. Dice Marotta: "Puntiamo ad un modello che si basi sulla bontà del settore giovanile, il ricambio tecnico deve venire soprattutto dai giovani". Prefigura dunque un settore giovanile bianconero sul modello della cantera blaugrana (donde sono usciti i vari Messi, Pedro, Bojan, Iniesta, Puyol, Victor Valdes e Xavi): dopo aver già testato in prima squadra i Primavera Sorensen, Camilleri, Giandonato, Giannetti, Boniperti, Buchel e Liviero, adesso Marotta insegue Alessandro Favalli, diciottenne terzino sinistro della Cremonese, e l'attaccante del San Paolo Lucas Piazon, 17 anni a gennaio.

Stadio Juventus Under Construction - Altre foto scattate qualche giorno fa nell'area Sud e nell'area Ovest. Molto interessante la seconda, ove è visibile la forte diminuzione della enorme mole di detriti; il lavoro di sgombero, lo ricordiamo, è in atto dalla fine dell'estate.
18-12-2010:
Foto 1 - Vista da Sud-Est, Strada Altessano
Foto 2 - Vista da Sud-Ovest, Corso Grosseto angolo Corso Grande Torino
Foto 3 - Dettaglio punta del pennone
Foto 4 - Vista da Ovest, Corso Grande Torino

Guerra Sky-Mediaset: a Mediaset il terzo pacchetto; si autodenuncerà? - E' stato assegnato il terzo ed ultimo pacchetto dei diritti tv sulle partite in diretta delle competizioni europee per il triennio 2012-15. Qualche giorno fa Sky si è aggiudicati i primi due, che inglobavano tutte le partite di Champion's League tranne il match clou del mercoledì. Questa volta a spuntarla è stata Mediaset che è riuscita ad aggiudicarsi i diritti a trasmettere in chiaro ed in esclusiva questa gara, la finale, tutta l'Europa League, la Supercoppa Europea e le eventuali semifinali di tutte le squadre italiane. Tom Mockridge, amministratore delegato di Sky Italia, appresa la notizia, riferendosi chiaramente alla denuncia all'Antitrust per posizione dominante fatta da Mediaset dopo che la televisione di Murdoch riuscì ad aggiudicarsi i pacchetti più importanti, ha così commentato: "Sono sicuro che il mio amico Fedele Confalonieri stia incaricando il suo ufficio legale di presentare un secondo reclamo all´Antitrust, questa volta contro la sua stessa azienda, visto che proprio Mediaset raccoglie più del 85% degli investimenti pubblicitari nelle televisioni private italiane se così non fosse, dovrei dedurne che per Mediaset debba valere una regola diversa rispetto a tutti gli altri".

Benitez verso la risoluzione con l'Inter - L'addio tra Rafa Benitez e l'Inter sembra ormai alle porte; la conferma viene proprio dall'agente di Benitez, Manuel Garcia Quillon, che ha avuto un incontro con i vertici nerazzurri, e segnatamente col vicepresidente Rinaldo Ghelfi, che era con il direttore tecnico, Marco Branca, e uno dei legali del club, Angelo Capellini. All'uscita Quillon ha dichiarato: "Stiamo trattando la risoluzione del contratto. Ci sarà un nuovo incontro, stiamo trattando, non siamo né otttimisti né pessimisti". Queste invece le parole di Massimo Moratti: "Stiamo cercando di capire, questa situazione è un po' una matassa, tutto quello che è successo è un po' inaspettato, stiamo valutando tutti i punti di vista". In ballo c'è una questione economica: il costo del divorzio per l'Inter sarebbe di 12 milioni nel caso in cui non si giungesse ad un accordo consensuale con il tecnico; invece Moratti vorrebbe chiudere il rapporto con lo spagnolo senza dovergli riconoscere lo stipendio sino al 2012. Nel frattempo Rafa Benitez è in vacanza a Liverpool, dove i suoi ex tifosi ne invocano il ritorno con striscioni quali "Per favore Rafa torna a casa" e "Rafa appartiene al Liverpool, you'll never walk alone". Il Liverpool attualmente è affidato a Roy Hodgson, che si dice assolutamente non preoccupato dall'ombra di Benitez; i Reds, dopo una partenza disastrosa, che aveva portato il nuovo allenatore sulla soglia dell'esonero, ora naviga metà classifica della premier League, a 12 pounti dalla vetta, occupata dal Manchester United.

Ibra e Mauri sono i re degli assist - Fine anno, tempo di bilanci: la serie A è quasi al giro di boa, e le classifiche 'di specialità' cominciano ad avere un senso. In particolare il 'Corriere dello Sport' aggiorna quella degli uomini-assist, fondamentali in una squadra quasi quanto i finalizzatori: questa particolare graduatoria è al momento capeggiata da Zlatan Ibrahimovic (che ha messo a segno anche 9 centri, solo uno in meno di Di Natale e Cavani) e da Stefano Mauri (andato però a rete solo tre volte): entrambi sono arrivati a quota sei assist, davanti a Cossu e Lavezzi, fermi a 5 (entrambi dei veri habitués). In casa bianconera l'uomo assist è Milos Krasic con 4 assist (come Balzaretti, Nocerino e Angelo), davanti a Marchisio con 3.

Bernstein nuovo presidente della FA - Sarà David Bernstein, 67nne ex presidente del Manchester City, il nuovo capo della Football Association, la Federcalcio inglese; entrerà in carica il 25 gennaio, quando il Consiglio Federale ratificherà la sua nomina.

Mou sull'ottovolante - Stavolta i galacticos sono stati degni del loro appellativo, sommergendo il povero Levante sotto otto goal, in una partita valida per la qualificazione agli ottavi di finale di Copa del Rey. José Mourinho può essere soddisfatto della prova dei suoi che, per una volta, non si sono limitati a vincere, ma hanno anche divertito il pubblico del Santiago Bernabeu, spesso deluso dal gioco delle merengues. Triplette per Karim Benzema e Cristiano Ronaldo, in rete anche Özil e Pedro Leon. E' stato insomma spettacolo allo stato puro, anche se forse contro un'avversaria scesa in campo solo per onor di firma. Le altre gare: Betis Siviglia-Getafe  1-2; Almerìa-Maiorca 4-3; Siviglia-Malaga 5-3; Atletico Madrid-Espanyol 1-0.


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