Dopo Pairetto, toccherà a Moratti? Gazzetta, mai più così!

News, 30 dicembre 2010.

Quattro ore filate: tanto è durata l'audizione a Pairetto; ora finalmente dovrebbe toccare a Moratti. Moggi radiato, dice la Gazzetta: errore o suggerimento-aiutino ad Abete? Avvolto dalla nebbia l'allenamento dei bianconeri. A Vinovo ora c'è l'area ristorazione. Bonucci: Scendere sempre in campo per vincere, questa è la mentalità da Juve. Lecce-Bari si giocherà a porte chiuse: sconcerto generale. Niente trasferta a Roma per i tifosi del Catania. Vince il Chelsea, pareggia l'Arsenal, perde il Liverpool. Diego potrebbe tornare in Brasile: Corinthians o Santos.

Le quattro ore di Pairetto - E' durato quattro ore, senza soluzione di continuità per il pranzo, il colloquio tra gli inviati della Procura Federale (spediti a Torino da Palazzi), e cioè il vice-procuratore avv. Giorgio Ricciardi e due sostituti procuratori. Il colloquio, come si prevedeva, è avvenuto nello studio di un legale, e precisamente nello studio Merlone-Bonatti, legali di fiducia dell'ex designatore nei procedimenti sportivi e nel processo penale di Napoli. pairetto e il suo legale Bonatti, che lo ha assistito nell'audizione, non hanno rilasciato dichiarazione al termine dell'incontro né in seguito, ma è evidente che il tema in discussione è stato quello delle telefonate ritrovate in cui Pairetto (come accaduto anche per Bergamo) parlava con numerosi dirigenti, non solo della Juve, ma anche di Inter, Milan, Brescia, Empoli, Vicenza, Verona, Bologna, Parma, ecc. Pairetto è interlocutore in 13 delle 187 telefonate già trascritte e in molte altre tra quelle che saranno a disposizione, trascritte, a Napoli in gennaio.
Sentiti i due designatori, che peraltro già avevano dichiarato che parlavano con tutti perché lecito e consigliato, l'agenda del 2011 dovrebbe riservare a Palazzi le audizioni più succose: a partire da quella di Moratti, il cui club ha tratto i maggiori vantaggi dalla selettività degli inquirenti ("L'Inter non interessa") e dal colpevole silenzio dei suoi dirigenti. Visti gli stretti rapporti intercorsi tra l'Inter (nella persona del defunto Facchetti) e Nucini, arbitro allora in attività, per Palazzi sarebbe certamente interessante sentire anche l'ex arbitro bergamasco; potrebbe quindi chiedere la sua disponibilità (in quanto non più tesserato) a parlare.

Ennesima topica della Gazzetta - Ormai, volute o meno, orientanti quasi sempre, non si contano più, sono sparse ovunque, dal cartaceo al sito web, dove compare questa: una foto di Luciano Moggi, facente parte di una serie di cinque, in cui Moggi è dato per radiato; questa la didascalia: "'Si ritiene che il provvedimento di preclusione debba ritenersi implicito, quale effetto ex lege, nelle decisioni con cui gli organi della giustizia sportiva, dopo aver irrogato la sanzione della sospensione nella misura massima, si sono pronunciati nel senso della particolare gravità delle infrazioni'. Il parere interpretativo della sezione consultiva della Federcalcio che ha sancito il 28 marzo 2010 la radiazione di Luciano Moggi. Gazzetta. it". Anche la precedente, riportata da 'La Repubblica' non dava troppe speranze: "'Il Palermo può tranquillamente attendere fino a giugno per nominare il nuovo direttore sportivo. Del resto, la società ha già Zamparini, il più grande intenditore di calcio tra i presidenti italiani. Oggi mi diverto molto col mio lavoro in tv, al futuro non ci penso. E poi ho una squalifica da scontare fino al prossimo maggio'. Luciano Moggi. Ma non era stato radiato? - la Repubblica".
No, non era stato radiato, l'ha detto ieri Abete, che deciderà a gennaio, e al momento non sa che pesci prendere (che il foglio rosa voglia orientare pure lui?) e si aggrappa come un naufrago ad un salvagente all'Alta Corte di Giustizia del Coni, sperando che lo salvi dal mare magnum di cavilli e controcavilli in cui si è impegolato pur di salvare Calciopoli da se stessa, che è sempre più Farsopoli, perché in tutto ciò il calcio, che si gioca con un pallone su quei campi verdi dove a vincere era la Juve, c'entra sempre meno.

La nebbia non ferma i bianconeri - Al loro arrivo, di buon mattino, i bianconeri hanno trovato il ritiro di Vinovo avvolto da una fitta nebbia: nonostante il nebbione, alle 11.15 sono scesi in campo, sostenendo una partitella agli ordini di Del Neri; poi un gruppo di giocatori si è fermato per un allenamento tattico sulla difesa. Nel pomeriggio la nebbia si è diradata, agevolando il lavoro della squadra, che si è divisa in due gruppi: il primo ha lavorato più a lungo in palestra per poi affrontare una serie di test atletici sul campo; il secondo, formato da dieci elementi, è sceso direttamente sul terreno di gioco e, dopo un leggero torello e una serie di scambi in velocità, ha lavorato sulla circolazione della palla. Del Piero è rimasto in palestra a proseguire il suo lavoro di recupero; Simone Pepe invece è allenato in campo, ma a parte.

E' entrata in funzione a Vinovo l'area ristorazione - E' noto che una delle novità apportate da Del Neri e dal suo staff alla giornata dei bianconeri è stata l'idea che i giocatori consumassero insieme colazione e pranzo, visti come momenti socializzanti. I pasti sinora, tramite un efficiente servizio di catering, venivano consumati nella sala riunioni dell'area spogliatoi. Ma Babbo Natale ha portato in dono ai calciatori bianconeri una vera e propria sala da pranzo, che consentirà loro di vivere più comodamente queste due occasioni di vita comunitaria, importanti per fare gruppo ma anche, come dice il medico sociale Gianluca Stesina sul sito ufficiale, per seguire un regime alimentare controllato: "Fare allenamento al mattino e fermarsi qui a pranzo è un valore aggiunto soprattutto perché permette di reintegrare il corpo immediatamente dopo l’attività fisica. Soprattutto per quanto riguarda i carboidrati, infatti, il reintegro è molto più efficace nell'ora successiva al lavoro. Inoltre, mangiando qui a Vinovo, abbiamo la possibilità di gestire i menu e di far rispettare le corrette proporzioni tra carboidrati e proteine. Diamo loro sempre dei carboidrati complessi, vale dire pasta o riso, che reintegrano i depositi di glicogeno a livello muscolare, e poi una parte proteica, carne o pesce, che varia a seconda della vicinanza della partita. Ad esempio il giorno della gara daremo loro carne bianca, che è più digeribile, mentre alla vigilia possono tranquillamente mangiare la carne rossa. Non possono poi mancare frutta e verdura, mentre il dolce preferiamo evitarlo a pranzo e concedere una fetta di crostata o di torta di mele la sera. Il tutto ovviamente viene servito con pochi, leggeri condimenti e cucinato senza grassi, al vapore o alla griglia". Ma i benefici maggiori riguardano forse la tempistica dei pasti: "Come già detto, mangiare a poca distanza dall'attività fisica permette un recupero migliore, ma non è solo questo l'aspetto positivo. Fare pranzo qui a Vinovo consente a tutti di rispettare i dettami dietetici e i giusti orari dell'alimentazione: quando l'allenamento finisce alle 12.30 i giocatori devono ancora cambiarsi e raggiungere casa o il ristorante. Difficilmente riuscirebbero a mangiare prima delle 14.00, 14.30 e finirebbero magari per accontentarsi di un panino... in questo modo invece mantengono un regime più equilibrato".

Bonucci: mentalità da Juve è voglia di vincere - Leonardo Bonucci è già stato definito lo stakanovista della serie A, con 39 partite di campionato giocate: in tutto nel 2010 ha trascorso in campo 3510 minuti, cioè 58 ore e mezza, quasi due giorni e mezzo. Arrivato prestissimo in ritiro, ha avuto comunque il suo bel daffare a convincere Del Neri di essere, mettendosi d'impegno a cercare di evitare il più possibile leziosità e leggerezze che possono costare care. Non potrà battere il suo record di essere sempre presente in campionato perché, essendo stato squalificato, dovrà per forza saltare Juve-Parma, ma un miglioramento se l'aspetta: "Beh, sicuramente non potrò giocarle tutte come ho fatto quest'anno, visto che il 6 gennaio salterò la partita contro il Parma per squalifica. Ci tengo comunque a migliorare e a ritagliarmi un ruolo importante per la Juve e per la Nazionale". Acquistato per una valutazione complessiva di 15,5 milioni di euro, è entrato però subito, come dichiara a 'Repubblica' nella parte che tocca ad ogni calciatore che vesta la maglia bianconera: "Qui bisogna sempre fare bene, scendere in campo con la mentalità giusta, da Juve. Vogliamo vincere. Le parole del nostro presidente, ribadite dal tecnico, rappresentano il pensiero della squadra". Ha avuto la fortuna di trovare subito un compagno di coppia eccezionale come Giorgio Chiellini: "Con Giorgio ho un rapporto quasi fraterno. In campo ci troviamo a memoria. Ringrazio Chiellini per aver speso belle parole nei miei confronti. Giocare vicino a uno come lui non può che aiutarmi a migliorare". Si tratta in effetti di una coppia in grado di garantire alla Juve un'apprezzabile solidità difensiva nel presente e nel futuro, vista anche l'età dei due che si completano a vicenda anche come caratteristiche, facendo leva Chiellini sulla grinta e l'aggressività e Bonucci su un ottimo senso della posizione.

Lecce-Bari a porte chiuse - Per motivi di sicurezza la partita Lecce-Bari, in programma il 6 gennaio alle ore 15 allo stadio di via del Mare e valida per la diciottesima giornata del campionato di serie A, si disputerà a porte chiuse. Lo ha deciso il prefetto di Lecce, dott. Mario Tafano, per motivi di ordine pubblico. Sconcertato il presidente del Lecce Andrea Semeraro, che era peraltro stato il primo denunciare quelle potevano essere le criticità di questa gara, ma che si stava adoperando per risolverle, cercando, sia pur faticosamente, un dialogo col Bari in merito alla collocazione delle rispettive tifoserie. La decisione della Prefettura pone brutalmente fine alle discussioni; secondo Semeraro è il provvedimento "peggiore che si potesse prendere", perché "non è questa la strada giusta per preservare l'ordine pubblico" e, dato che "i tifosi andranno ugualmente allo stadio", non si possono "escludere situazioni di tensione". A questo proposito il Prefetto ha esplicitamente invitato "i tifosi a rispettare il disposto, decisione presa a tutela del territorio e dai rischi di ordine pubblico che ne avrebbero potuto derivare". La decisione fa riferimento a episodi di violenza verificatisi a margine del derby del 2008. Conclude un deluso Semeraro: "Lo sport, a questo punto, ne esce sconfitto... Ci dispiace soprattutto per i nostri tifosi, che aspettavano questo derby nella massima serie da quasi dieci anni e che vengono sempre più penalizzati, nonostante la loro correttezza". Anche da parte barese il commento del sindaco di Bari è tranciante: "Demenziale".

Niente trasferta a Roma per i tifosi del Catania - Il Catania non avrà l'appoggio dei suoi tifosi nella partita contro la Roma del prossimo 6 gennaio allo Stadio Olimpico. Il Prefetto di Roma ha infatti vietato la presenza dei supporters etnei (tutti quelli residenti in Sicilia) per motivi di sicurezza.

Bene il Chelsea, maluccio l'Arsenal, malissimo il Liverpool - Colpaccio del Wolverhampton ad Anfield Road: il Liverpool va a picco (1-0), rete di Ward al 56’. Con i Reds a soli tre punti dalla zona retrocessione, sia pure con due match da recuperare, la permanenza di Roy Hodgson sulla panchina è sempre più a rischio: l’ombra di Benitez incombe minacciosa e, stando anche ai rumors di stampa, il grande ritorno sembra ormai ad un passo. Se Hodgson piange, Carlo Ancelotti può abbozzare un timido sorriso: il Chelsea vince di misura (1.-0) in casa contro il Bolton, grazie ad un goal di Malouda e chiude il suo 2010 a meno 4 dalle due di Manchester. Chi non riesce a tenere il passo è l'Arsenal che, pareggiando (2-2) sul campo del Wigan perde l'occasione di agganciare lo United e il City in testa alla Premier: dopo il vantaggio del Wigan con Watson su calcio di rigore, i Gunners ribaltano il risultato nel finale del primo tempo con Arshavin e Bendtner; nella ripresa, pur con gli avversari in dieci per l'espulsione di N'Zogbia, la squadra di Wenger non riesce a tenere i tre punti ed è condannata al pari da un autogol di Squillaci.

Diego potrebbe tornare in Brasile - Tornando in Bundesliga, dove si era trovato bene giocando nel Werder Brema, Diego Ribas da Cunha pensava di aver risolto tutti i suoi problemi, che fosse l'aria italiana a non giovargli: ma il ritorno in terra tedesca, nel Wolfsburg, non sembra avergli giovato granché; il club tedesco, che l'ha acquistato dalla Juve per 15 milioni di euro, è deluso dalle sue prestazioni e non sarebbe alieno dall'idea di lasciarlo partire. E, secondo il quotidiano brasiliano 'Jornal de Tarde', potrebbe essere proprio il Brasile la prossima destinazione: su di lui ci sarebbe l'interesse del Corinthians, che sarebbe disposto a pagare fino a 8 milioni per il trequartista; sulle sue tracce ci sarebbe però anche il Santos, il club che l'ha cresciuto e lanciato nel calcio.


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