Moratti senza pudore: Dopo Calciopoli si sta meglio.

News, 31 dicembre 2010.

Moratti: Passata la terribile situazione che è venuta fuori con Calciopoli, adesso si sta meglio. A Vinovo rivedono il campo Rinaudo e Martinez. Del Piero: Dobbiamo metterci cattiveria, concentrazione e fame: solo così possiamo ottenere risultati importanti. Marotta prepara già il riscatto di Aquilani. Presto conosceremo il futuro di Dzeko. Crespo sogna di battere la Juve. I nuovi arbitri internazionali sono Mazzoleni e Valeri. D'Alessandro si aggiudica il Pallone d'Oro del Sudamerica. Hodgson (e Ancelotti) sulla graticola.

Moratti: Con Calciopoli è venuta fuori una situazione terribile - Senza pudore. Massimo Moratti, in una lunga intervista ai microfoni di Sky Sport 24, ha raccontato, a modo suo, i suoi quindici anni al timone dell'Inter, e ci sono stati anni terribili, dice: "Dobbiamo ricordare che il calcio italiano ha sofferto la terribile situazione che è poi venuta fuori con Calciopoli e quello è stato decisamente il momento peggiore del calcio. E quindi comunque adesso è meglio". La terribile situazione cui allude in realtà sta uscendo solo adesso, ed è quella per cui molti, tra cui il patron nerazzurro, hanno taciuto che quelle terribili cose, che poi terribili non dovevano tanto essere se erano consigliate dalla Figc, le facevano i dirigenti di tutte le società, Inter inclusa, magari anche osando di più. Ha anche aggiunto: "Il calcio segue quella che è la situazione economica internazionale e quindi non può permettersi di essere brillante come un tempo. Abbiamo le difficoltà economiche delle società più fragili, di Serie B e della Lega Pro. Bisogna avere delle nuove idee, forse creare dei tornei leggermente diversi ad alto livello, però il calcio oggi segue quella che è la situazione internazionale. Il calcio è serio se i dirigenti sono seri, solitamente, e questo è quello a cui bisogna costantemente puntare. Ci vogliono anche dei rinnovamenti, certamente, io penso in primis per me stesso e credo sia necessario anche a livello nazionale e internazionale". Giusto che pensi a se stesso in tema di rinnovamento e di serietà, visto che fra poco dovrà parlare con Palazzi e seriamente raccontare di alcune imbarazzanti telefonate sue e dei dirigenti del suo club; e dovrà motivare il suo altrettanto imbarazzante silenzio, durato oltre quattro anni, finché non è stato svegliato dalle intercettazioni che non c'erano. Un pensiero allo scudetto: "Lo scudetto non mi piace mai pensare di perderlo perché hai contro i nemici calcistici e quindi pensi sempre per il pubblico di doverlo portare a casa. E quindi allo Scudetto ci terrei, spero che la squadra possa riprendersi e credo che abbia modo di farlo anche se sono tanti i punti di differenza". Se il calcio oggi è davvero pulito, uno scudetto, quello di cartone, ha già imboccato la via dell'uscita. Per il resto si vedrà....

Doppia seduta a Vinovo: in campo anche Rinaudo e Martinez - Anche oggi doppia sessione di lavoro a Vinovo. Al mattino il grosso del gruppo ha svolto una parte del lavoro in palestra, mente in campo scendevano solo Amauri, Del Piero, Aquilani e Pepe per svolgere un lavoro atletico a coppie; in campo anche i quattro portieri, che si sono esercitati dapprima sulle uscite (provando e riprovando lo 'scudo' a deviare la traiettoria dei tiri), poi sui tiri in porta, infine con la macchina spara-palloni, un'autentica primizia per Gigi Buffon, un'abitudine ormai per gli altri tre. Poi è sceso in campo anche il resto del gruppo. Dopo un prima fase di riscaldamento, la truppa è stata divisa in due squadre: la verde (dove in porta nel primo tempo ha ben parato Buffon, sostituito però nella ripresa da Manninger) e la bianca, con vittoria dei verdi, grazie ad una rete di Traoré. Si è rivisto in campo Rinaudo, che tuttavia ha lavorato solo in modo differenziato; a parte, seguìto dal preparatore atletico De Bellis, si è allenato anche Lanzafame, dopo aver però svolto il riscaldamento col gurppo.
Nel pomeriggio si è rivisto in campo anche un altro dei lungodegenti, Jorge Martinez, che ha ripreso a correre in differenziato. Il resto della truppa ha lavorato a gruppi: Mister Del Neri si è occupato in modo particolare della difesa, provando il giovane Sorensen in due posizioni diverse, prima nella posizione di terzino destro (con Chiellini e Legrottaglie al centro e Grygera a sinistra), poi schierandolo al centro al fianco di Chiellini: questo perché il tecnico deve trovare la soluzione migliore per la gara del 6 gennaio contro il Parma, quando Dovrà sostituire Bonucci, che è squalificato; il grosso del gruppo ha svolto un allenamento atletico con e senza palla, alcuni sono rimasti in palestra; Amauri, Aquilani e Pepe hanno sostenuto un lavoro atletico personalizzato; a parte intanto si allenavano i quattro portieri. Oggi allenamento solo al mattino, poi il rompete le righe fino alla mattina del 2 gennaio 2011.

Alex Del Piero: Ora nel club c'è grande professionalità, e noi dobbiamo avere fame - Dal sito ufficiale Alessandro Del Piero ha raccontato di questo 2010 che se ne va i momenti meno belli, che colloca ovviamente nel primo semestre, e quelli più belli, con il loro apice, a suo dire, nella vittoria del 30 ottobre contro il Milan. la svolta che ha determinato il cambiamento è stato il rinnovamento che ha investito tutto l'organigramma societario: "Con la grande passione che porta ogni tipo di novità, con la scelta delle persone giuste e con il desiderio di lavorare sodo. Come squadra abbiamo messo molto entusiasmo in questa stagione e quello aiuta a superare le difficoltà che inevitabilmente comportano i cambiamenti e l'inserimento di nuove persone. E poi ci ha aiutato la grande professionalità di tutte le componenti, non solo societarie: parlo anche del settore tecnico, di quello medico e dei tanti nuovi giocatori che sono arrivati. C'è stato impegno da parte di tutti e le cose stanno andando bene. Sono state gettate delle basi importanti e l'idea è che si solidifichino nel corso del tempo e che si concretizzino con dei risultati importanti. Mi aspetto che nel 2011 continuiamo sulla strada intrapresa in questi ultimi mesi, che questa situazione si rafforzi e che ci permetta di arrivare a risultati importanti. Abbiamo la possibilità di farlo, con un pizzico in più di cattiveria, di concentrazione e fame". Anche il nuovo stadio è, a suo giudizio, un fatto estremamente positivo: "Sarà meraviglioso, al di là dell'evento sportivo. Finalmente la Juve giocherà in uno stadio adeguato e adatto al calcio. Questo è uno sport talmente bello che va seguito nel modo migliore e un impianto di questo tipo è fondamentale per riuscirci. La gente sarà vicina al campo e credo che questo sarà l'aspetto più bello e innovativo che Delle Alpi e Olimpico non offrivano. Lo sforzo fatto dalla società è notevole e sarà fondamentale per passare ad una nuova era". Per quanto lo riguarda, è soddisfatto solo in parte di quanto ha fatto, e la fame non gli è passata: "Direi che è stato un rendimento normale per quello che è stato il trend degli altri anni. Nei due mesi in cui abbiamo avuto fuori Iaquinta e Amauri e con Quagliarella che non poteva giocare in Europa League, sono stato chiamato in causa praticamente ogni tre giorni, ma ho reagito comunque molto bene dal punto di vista fisico. Sei gol e tre assist sinceramente è un bottino che non mi soddisfa in pieno. Avrei potuto fare qualcosa in più e voglio migliorare questi numeri".

Marotta già pensa al riscatto di Aquilani - Oltre a sondare pazientemente in attesa di qualche 'occasione' che colmi qualche lacuna, soprattutto a livello di attacco e di esterni di difesa, Marotta comincia già a preparare i lavori per riscattare quegli elementi, attualmente in prestito con diritto di riscatto, che già abbiano convinto della bontà dell'operazione. In pole position c'è Alberto Aquilani, che pare una scommesso vinta, un punto fermo dell'undici di Del neri; perciò si dice che Marotta stia già contattando la dirigenza dei Reds per provare ad anticipare i tempi, ottenendo magari uno sconticino sui 16 milioni di euro pattuìti per impadronirsi del cartellino del centrocampista. I giocatori acquisiti con questa formula sono parecchi e, se di alcuni (Quagliarella, ovviamente Sorensen, lo stesso Pepe) il riscatto sembra cosa certa, qualcuno è ancora nel limbo: per esempio Motta, che non ha convinto granché, o Traoré che, a causa degli infortuni, non ha potuto mettere in mostra le sue qualità.

Edin Dzeko: fra qualche giorno se ne saprà di più - Mentre i media inglesi, tedeschi (e ovviamente Sky Italia), nonché i siti di calciomercato di tutta Europa danno per fatto il trasferimento del bosniaco al City con relativi dettagli, fra veri o presunti viaggi di procuratori e di cifre fantasiose sull'operazione data per conclusa ma finora supportata da troppi condizionali, le parole di Giacomo Petralito (agente FIFA molto autorevole in Germania) smentiscono che l'affare sia chiuso e confermano che attorno al gigante balcanico sia ancora consistente l'interesse della Juventus per giugno. "Non c'è ancora nessun accordo tra il Manchester City e il Wolfsburg per la cessione del giocatore bosniaco, ci sono delle trattative tra i due club ma non è stato raggiunto nulla". Magari Dzeko il 5 gennaio sarà in campo con la sua nuova squadra contro l'Arsenal, ma potrebbe anche essere a Monaco di Baviera al posto di Mario Gomez. Oppure al "Bernabeu" o, magari, ancora al Wolfsburg.

Il sogno di Crespo - Hernan Crespo ha già un suo sogno per il 2011: battere ancora la Juve a Torino. Nei suoi occhi c'è ancora forse la tripletta messa a segno il 7 febbraio 1999, che affondò la Juve inducendo Marcello Lippi alle dimissioni. Oppure ricorda il suo goal fuori tempo massimo (al 92') che il 9 gennaio 2000 bloccò sul pareggio una Juve che aveva dominato la gara; anche quella gara fu insolitamente disputata all'ora di pranzo, proprio come avverrà il giorno della Befana. Dice Crespo: "E' impossibile dimenticare certe partite, a me più di tutto piace pensare alle emozioni che sono state regalate quel giorno e a come sia fantastico poterle rivivere ogni volta che si riguarda quella gara. Poi che dire? Io ero in campo entrambe le volte in cui il Parma ha battuto la Juve a Torino (l'altra volta fu lo scorso campionato, 2-3, ndr). Se è vero che non c'è due senza tre allora... beh, lasciatemi sognare". Noi speriamo che sia invece un sogno in bianco e nero.

Mazzoleni e Valeri i nuovi internazionali - Sono il 37enne Mazzoleni e il 32enne Valeri i due nuovi arbitri internazionali per il 2011; erano in lizza anche Carmine Russo (penalizzato però da un paio di gare caratterizzate da polemiche come Cesena-Milan e Brescia-Roma) e Christian Brighi. Le due new entries vanno ad aggiungersi a Rizzoli, Rocchi, Tagliavento, Banti, Damato, Bergonzi, Orsato e De Marco. Tra gli assistenti ottengono la promozione ad internazionale Tonolini e Di Fiore.

Il Pallone d'Oro del Sudamerica va a D'Alessandro - E' Andres D'Alessandro, 29nne centrocampista offensivo argentino che con la sua squadra, l'Internacional di Porto Alegre, ha vinto la coppa Libertadores, ad aggiudicarsi il Pallone d'Oro del Sudamerica per il 2010. Lo ha annunciato il giornale uruguaiano 'El Pais', che annualmente assegna questo premio, riservato a calciatori che militano nelle squadre dei dieci paesi della Confederazione sudamericana: l'elezione avviene tramite referendum cui prende parte la stampa specializzata. D'Alessandro, che in Europa non ha avuto fortuna (ha deluso tanto nel Wolfsburg che nel Saragozza) si è imposto con 61 voti, dieci in più del connazionale Juan Sebastian Veron (che si era aggiudicato il trofeo nel 2008 e nel 2009). Al terzo posto con 47 preferenze il diciottenne brasiliano Neymar, del Santos, che ha preceduto di un soffio ancora un argentino, il 27enne centrocampista 'tascabile' Dario Conca, determinante per il successo della sua squadra, il Fluminense, nell'ultimo Brasilerao.

Panchine in bilico in Premier - L'ultimo scivolone interno con il Wolverhampton e la precaria situazione di classifica potrebbero costare la panchina a Roy Hodgson che, secondo la stampa inglese, potrebbe avere le ore contate. I tifosi invocano il ritorno di Rafa Benitez, ma sulla stampa inglese si fa invece sempre più frequente il nome di Frankie Rijkard, già allenatore di Barça e Galatasaray. Il nome di Benitez viene invece accostato dalla stampa spagnola alla panchina del Chelsea, qualora il trend della squadra dovesse rimanere negativo.


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