Galliani choc: Questo campionato è alterato. Conte: Contro l'Inter non possiamo fallire.

News, 30 marzo 2013.

Annuncio choc sul sito del Milan: Questo campionato è alterato, il Milan si riserva ogni iniziativa nelle sedi competenti. La febbre ferma Vucinic, la stanchezza Isla, niente ferma però Chiellini. Conte: La partita della vita è sempre quella che arriva per prima, in questo caso quella contro l'Inter. Buffon: All'andata perdemmo meritatamente, cercheremo di prenderci la rivincita. Gigi Simoni: Quella partita del 1998 rovinò un campionato, quello scudetto doveva essere nostro.

Il Milan annuncia: Questo campionato è alterato - Dal sito del Milan, nella prima serata di ieri un annuncio choc: questo campionato è alterato. Naturalmente, esattamente come in Calciopoli, ciò è avvenuto senza che sia stato alterato il risultato di nessuna gara: tutte giocate su un prato verde, da 22 giocatori, con arbitri perfetti designati con il massimo acume dall'ineffabile Braschi. E allora? Allora il problema è Is Arenas, come ben spiega il comunicato del club rossonero: "La Lega ha comunicato che la gara Cagliari–Fiorentina si giocherà a porte chiuse. Il Milan aveva giocato il 10 febbraio 2013 dinanzi a uno stadio pieno, come altre 6 squadre; 3 squadre hanno giocato davanti ai soli abbonati; 3 a porte chiuse; una soltanto, la Juventus, in campo neutro; in un caso è stato assegnato lo 0-3 a tavolino; nessuno sa cosa accadrà nelle prossime giornate. Gare interne Cagliari calcio stagione 2012/2013: Cagliari-Atalanta 1-1, 2 settembre 2012, porte chiuse; Cagliari-Roma 0-2, 23 settembre 2012, porte chiuse (persa a tavolino); Cagliari-Pescara 1-2, 30 settembre 2012, solo tifosi fidelizzati; Cagliari-Bologna 1-0, 21 ottobre 2012, solo tifosi fidelizzati; Cagliari-Siena 4-2, 31 ottobre 2012, solo tifosi fidelizzati; Cagliari-Catania 0-0, 10 novembre 2012, aperto (capienza 13.045); Cagliari-Napoli 0-1, 26 novembre 2012, aperto (capienza 16.077); Cagliari-Pescara (TIM Cup) 4-2, 5 dicembre 2012, aperto (capienza 16.077); Cagliari-Chievo 0-2, 9 dicembre 2012, aperto (capienza 16.077); Cagliari-Juventus 1-3, 21 dicembre 2012, Campo neutro Parma; Cagliari-Genoa 2-1, 13 gennaio 2013, aperto (capienza 16.077); Cagliari-Palermo 1-1, 27 gennaio 2013 aperto (capienza 16.077); Cagliari-Milan 1-1, 10 febbraio 2013, aperto (capienza 16.077); Cagliari-Torino 4-3, 24 Febbraio 2013, porte chiuse; Cagliari-Sampdoria 3-1, 10 Marzo 2013, porte chiuse.
Al di là delle responsabilità di decisioni che qualunque persona di buon senso giudicherebbe incomprensibili perché diverse tra loro per casi sostanzialmente identici, è certo che il normale svolgimento del Campionato di Serie A ne risulta alterato. L’A.C. Milan si riserva ogni conseguente iniziativa nelle sedi competenti".

Certo, la vicenda dello stadio Is Arenas è allucinante, così allucinante che il presidente del club sardo e alcuni amministratori del comune di Quartu Sant'Elena, sindaco Contini in testa, sono stati arrestati, e ora agli arresti domiciliari, o indagati. Tutto ciò perché la Lega di serie A, presieduta da quel Beretta di cui Galliani ha appoggiato la conferma, e di cui ora è vice, ha permesso che una squadra si iscrivesse al campionato senza avere uno stadio in regola in cui giocare, ma solo un'ipotesi di stadio in fieri, soggetto di volta ad autorizzazioni temporanee delle competenti autorità. Se non arrivano in tempo non vi si può giocare.
Ma Galliani va rimestando nel pasticciaccio sardo spinto dal fatto che la Fiorentina potrebbe essere avvantaggiata nel giocare contro un Cagliari che non potrà essere sospinto dall'appoggio del suo pubblico, comne invece era accaduto contro il Milan. Ma Montella non ci sta: "Giocare a porte chiuse sarà una difficoltà in più per noi, non siamo abituati. Però non credo si possa parlare di campionato falsato o irregolare. La squadra forte dev'essere brava a vincere in trasferta con lo stadio pieno come con lo stadio vuoto". Ma dopo i viola al Cagliari dovranno render visita altre due potenziali rivali dei rossoneri in ottica Champions e il Milan mette le mani avanti, promettendo di rivolgersi alle sedi competenti. Ovverosia Galliani andrà a parlare con la sua scrivania in Figc perché trovare l'indaffaratissimo Beretta non sarà impresa semplice. E dovrà riconoscere che la sempreverde Lega ha provocato una situazione paradossale sì, ma della quale le vittime principali sono i tifosi del Cagliari. Non il Milan, perché le squadre forti, gli ha spiegato il giovane Montella, vincono a stadio pieno o vuoto; soprattutto una squadra che ha vinto lo speciale titolo di più forte degli ultimi cinque anni, coniato ad hoc da Galliani, e che sarà a fine stagione, ce lo aspettiamo, debitamente celebrato sul sito e sulle maglie.

I convocati: fuori Vucinic e Isla, dentro Chiellini - Se si poteva immaginare l'esclusione di Isla, che non è certo uno dei titolarissimi e che ha avuto un ritorno molto problematico dopo la trasferta in Sudamerica per rispondere alla convocazione della sua Nazionale, l'assenza di Vucinic è inaspettata, visto che solo il giorno prima lo stesso montenegrino aveva manifestato il desiderio di scendere in campo in entrambe le prossime sfide, contro Inter e Bayern. Ma l'allarme lo aveva lanciato nella mattinata di ieri Conte, sul finire della conferenza stampa: "Vucinic sembra abbia un po di febbre". E infatti Vucinic nell'elenco dei convocati non c'è, proprio a causa della febbre come chiarisce il sito ufficiale: "non figurano Mauricio Isla, affaticato dopo il doppio impegno con la Nazionale cilena, e Mirko Vucinic, febbricitante". Stante anche l'indisponibilità di Caceres, sono dunque 21 i giocatori convocati da Antonio Conte per la sfida contro l’Inter: Buffon, Chiellini, Pogba, Marchisio, De Ceglie, Giovinco, Peluso, Barzagli, Anelka, Bonucci, Padoin, Pirlo, Asamoah, Vidal, Giaccherini, Lichtsteiner, Quagliarella, Storari, Matri, Rubinho, Marrone.


Conte: Questa è la Partita con la P maiuscola - Da giorni si fa un gran parlare di Bayern-Juve, di turnover in vista di Monaco, ecc. Discorsi che ad Antonio Conte non piacciono, Conte vuole anzitutto riconfermarsi in campionato e un calo di tensione pensando a martedì potrebbe essere assai rischioso e dare fiato alle inseguitrici. E in conferenza stampa è stata la prima cosa che ha detto. Turnover in vista di? :"In vista di... in vista di niente. Non c'è niente, in vista di niente, perché chi mi conosce sa benissimo che la partita della vita è quella che arriva, quindi per noi la partita importante, la partita con la P maiuscola è quella di domani contro l'Inter. Ho letto un pochettino in questi giorni tante ipotesi, sul fatto che la partita sarebbe quella con il Bayern: tutte sbagliate, tutte sbagliate perché la partita con la P maiuscola è quella di domani. Abbiamo un obiettivo, concreto, che è riconfermarci in campionato e non bisogna fallire determinate partite come quella contro l'Inter. Partite con la P maiuscola perché c'è tradizione, affrontiamo una grandissima squadra, c'è voglia di dare seguito a quello che stiamo facendo e quindi per noi la partita fondamentale è quella di domani. Quindi cercherò di schierare la migliore formazione, tenendo conto naturalmente di tante situazioni, come sono arrivati i Nazionali, di chi è andato in giro per il mondo, di chi è rimasto ad allenarsi e mi ha dimostrato grande disponibilità e sicuramente un ottimo momento di forma. Andrà in campo la formazione migliore, la formazione per cercare di ottenere il massimo come farà l'Inter. Da parte mia e da parte dei giocatori non c'è niente in vista, quello che c'è in vista è l'Inter, esclusivamente, e ci concentreremo solo sull'Inter".
Sull'espulsione di Pogba in Francia-Spagna ha le idee chiarissime, è stata ingiusta: "Io ho visto la partita, ho visto sia l'Italia e poi l'ho vista registrata: secondo me era un'espulsione ingiusta perché la prima ammonizione non esiste: Pogba salta talmente alto che arriva con i piedi sul calciatore della Spagna, quindi la prima ammonizione era assolutamente ingiusta. La seconda, magari con un pizzico di esperienza in più, visto che era stato ammonito un minuto prima, poteva un attimo tenersi. Però, fosse stata un'espulsione per reazione o un'entrata killer, sicuramente, avrei avuto qualcosa da dire a Paul. Non ha fatto assolutamente niente, anzi: penso abbia dimostrato in Nazionale i grandi progressi che ha fatto e che sta facendo. Ripeto, per me è stata un'espulsione ingiusta quella di Paul. Non lo dico perché è un mio calciatore, lo faccio in maniera analitica e critica".
E poi la parte che ha fatto forse più rumore, anche se non dice niente di strabiliante, solo che lui è un professionista e nella sua carriera, che si prefigura ancora molto lunga, darà sempre tutto se stesso per la squadra che allenerà, come peraltro già fatto in passato: "Nel calcio siamo dei professionisti e quindi mai dire mai in tutte le situazioni, anche perché ribadisco un concetto che deve essere chiaro: io sono tifoso della Juve, sono allenatore della Juve, ma dovessi allenare il Milan e l'Inter Conte sarebbe lo stesso, forse a qualcuno non è chiara questa cosa. Diventerei il primo tifoso del Milan, diventerei il primo tifoso dell'Inter, della Roma e della Lazio. Io sono un professionista. Qualcuno ci gioca su questo per sminuire un po', per cercare di attaccarmi o magari anche per cercare di farmi odiare ancora di più dagli avversari, ma io sono il primo tifoso della squadra che alleno. Io sono stato il primo tifoso dell'Arezzo, sono stato il primo tifoso del Siena, il primo tifoso dell'Atalanta, primo tifoso del Bari, adesso sono il primo tifoso della Juventus. Un domani sarò il primo tifoso della squadra dove vado ad allenare, ma questo deve essere chiaro a tutti, perché sono un professionista. Altrimenti vado con una bandiera in panchina e invece di andare in panchina vado in tribuna. Il comportamento, l'atteggiamento mio, sarebbe uguale perchè farei di tutto per far vincere la squadra per cui alleno, questa sia una cosa chiara per il presente e per il futuro, perché una volta che chiarisco questo mi piacerebbe non tornare più su questo discorso del tifoso, del tifoso in panchina, juventino... Io sono il primo tifoso della squadra che alleno e faccio di tutto, di tutto, di tutto, parliamo di lavorare sempre, per cercare di far vincere la squadra che alleno, per cercare di lavorare in maniera importante, per cercare di avere la disponibilità di chi alleno, cosa che ho qui alla Juventus, avendo dei ragazzi straordinari". Il sogno di Conte è sempre stato allenare la Juve e lo sta vivendo, in maniera strepitoso, ma un prima c'è stato e un dopo potrà esserci, anche se tutti i tifosi si augurano che la sua permanenza alla guida dei bianconeri sia lunghissima; lo spera senz'altro lo stesso Conte, che peraltro ha sempre detto che il suo futuro, lontano ma ipotizzato, è in Inghilterra; ma dipende da tanti fattori e lui allenerà la squadra che lo vorrà, con il fuoco che ha dentro per il suo lavoro.
Video della conferenza stampa di Conte (da Superfly, TifosiBianconeri.com)
parte prima
parte seconda

Buffon: A Torino l'Inter vinse meritatamente, ora la rivincita - Nell'imminenza di Inter-Juventus Sky Sport ha intervistato due dei protagonisti, il bianconero Gigi Buffon e il nerazzurro Esteban Cambiasso, e ieri ne ha presentato un primo assaggio, in cui un Buffon, sincero come al solito, ha ammesso come meritata la sconfitta dell'andata, che sarà dunque uno stimolo in più per andare oggi a caccia della vittoria: "Sinceramente quando perdi meritatamente rode relativamente. In quella partita l'Inter ci fu superiore e meritò della vittoria. Per cui dovranno dimostrare anche a San Siro di aver meritato quella vittoria, di esserci superiori come lo sono stati allo Juventus Stadium. Da parte nostra, chiaramente, c'è la massima voglia di prenderci questo tipo di rivincita. Che il ciclo dell'Inter potesse rallentare, ci sta; che fossimo noi la squadra che in questo anno e mezzo avrebbe caratterizzato il campionato italiano, magari qualche dubbio, due anni e mezzo fa, lo avrei avuto, ecco".
Video Sky con le parole di Buffon e Cambiasso (da Superfly, TifosiBianconeri.com).

Simoni: Quella partita rovinò un campionato - Temevamo d'averlo perso, invece Gigi Simoni si rivela più loquace che mai. Dopo i ben due interventi dell'altro giorno, un colpo al cerchio e uno alla botte, ieri è tornato a colpire la botte nerazzurra, rievocando quella per lui funesta giornata: "Un maledetto pomeriggio di 15 anni fa. Una partita che rovinò un campionato. Quel rigore non concesso per il fallo di Iuliano su Ronaldo, sulla 0-0, cambiò tutta la storia". Roba da prendere quelle immagini, mettersele sul cellulare e di tanto in tanto riguardarle, mentre una furtiva lacrima bagna la stanca gota. Almeno sino a quando fra una quindicina d'anni o poco più qualche E Simoni così prosegue: "Lo scudetto l’avrebbe meritato la mia Inter... Il presente? Per battere la Juve, che è più forte e può anche permettersi di perdere, servirà la stessa determinazione vista contro il Tottenham, altrimenti per Strama si fa dura la corsa Champions". Non è il caso di farsi sentire da Conte a dire che la Juve può anche perdere, proprio no.


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