Conte: Dopo il disastro di Calciopoli, ora la realtà è lo scudetto, la Champions solo un sogno.

News, 6 aprile 2013.



Per la gara contro il Pescara Antonio Conte, dopo la seduta di rifinitura, ha deciso di portare in ritiro 21 calciatori: forfait di Anelka, Isla c'è, Buffon in panchina. Antonio Conte in conferenza stampa: Dopo la bomba di Calciopoli che ha distrutto una società, rivincere lo scudetto sarebbe qualcosa di meraviglioso, e noi possiamo farlo; la Champions invece è un sogno e i sogni hanno una bassissima possibilità di realizzazione; dobbiamo rimanere umili perché la presunzione uccide. Vicepresidenza Figc: rieletti Tavecchio e Albertini, sconfitto Lotito. Is Arenas abbandonato e a rischio sequestro; il Cagliari va a Trieste, ma prima deve adeguare il 'Nereo Rocco' alla normativa.

Ventuno i convocati: non c'è Anelka - Per la gara contro il Pescara Antonio Conte ha convocato 21 giocatori: rientra Isla ma esce Anelka, che non ha nemmeno partecipato all'allenamento di ieri, essendosi dovuto allontanare da Vinovo "per un improvviso problema familiare", come informa il sito ufficiale. A causa dell'assenza di ben tre difensori (gli squalificati Barzagli e Chiellini e l'infortunato Caceres) è stato convocato anche il 'Primavera' Daniele Rugani (1994). Poi cè il caso Buffon che è stato convocato ma, come ha annunciato Conte in conferenza stampa, lascerà il posto a Marco Storari, in quanto debilitato da un attacco influenzale: "C'è la presenza di Storari in porta - ha spiegato il mister - perché Buffon già dopo l'Inter aveva comunque accusato un attacco influenzale, attacco che l'ha debilitato. Dopo la partita con il Bayern si è di nuovo riproposto questo tipo di attacco, si è allenato non benissimo, e siccome dietro Buffon c'è un portiere di grandissima esperienza che sarebbe titolare in tutte le squadre di Serie A, Gigi preferisco che si curi bene, che stia bene, quindi domani toccherà a Storari. Gigi verrà in panchina. Domani ci sarà spazio per Marco. Non avessi una garanzia come dodicesimo, chiederei a Gigi uno sforzo domani; ma siccome c'è questa possibilità, preferisco che smaltisca in maniera definitiva questo attacco influenzale Gigi e domani in porta ci sarà Marco Storari".
Questo dunque l'elenco dei convocati: Buffon, Pogba, Marchisio, Vucinic, De Ceglie, Giovinco, Peluso, Bonucci, Padoin, Pirlo, Asamoah, Vidal, Giaccherini, Lichtsteiner, Quagliarella, Storari, Matri, Isla, Rubinho, Rugani, Marrone.

Conte: siamo nel dopo Calciopoli, dove l'obiettivo è lo scudetto e la Champions il sogno - Conte, nella conferenza stampa pre-Pescara, ha messo ben in chiaro una cosa: la Juve deve concentrare tutte le sue forze sulla conquista dello scudetto che, nonostante i nove punti di vantaggio, non è per niente scontato, e lo ripete di continuo, assalito com'è da alcuni fantasmi del suo passato da calciatore: "Il Pescara rappresenta per noi una partita che, vincendola, metteremmo sicuramente un altro mattone per la riconquista di questo scudetto. E' una partita per noi importante, fondamentale. Bisogna cercare di conseguire questo obiettivo, non c'è niente di scontato; abbiamo sicuramente un buon vantaggio, un buon margine, però come ho detto e ripetuto, da calciatore ho vinto scudetti che sembravano persi e ho perso scudetti che sembravano vinti. Quindi, questo deve farci alzare la tensione, sotto tutti i punti di vista.... Bisognerà fare grande attenzione anche perché le bucce di banana sul percorso ci sono sempre. Sta a noi evitarle, con la giusta attenzione e determinazione, perché, ribadisco, domani vincere contro il Pescara è, non importante, è fondamentale, per il prosieguo del campionato, per cercare di raggiungere questo obiettivo, che ribadisco avrebbe qualcosa di straordinario: perché se riuscissimo a vincere per il secondo anno consecutivo lo Scudetto, sarebbe veramente qualcosa di bello, di spettacolare, qualcosa di meraviglioso. Quindi, concentriamoci, concentrati". Dunque il binomio realtà/sogno ha due etichette ben precise scudetto/Champions League e tutti, tifosi inclusi, devono averle ben chiare: "Io dico che non bisogna mai perdere di vista la realtà, tutti, tutti, tutti. E la realtà dice che in pochissimi mesi, 17-18 mesi, la Juventus ha rivinto uno Scudetto, ha vinto una Supercoppa, sta giocando i quarti di finale di Champions, è di nuovo prima in campionato, quest'anno è arrivata di nuovo nella semifinale di Coppa Italia, questa è la realtà. La realtà è quella che la Juventus, in pochi mesi si è rialzata, come ha detto Heynckes; ha detto: 'Il risveglio della Fenice'. Si è rialzata da due settimi posti, da una bomba come quella di Calciopoli ed è tornata ad essere protagonista in Italia, questa è la realtà dei fatti, questa è la realtà che non bisogna mai perdere di vista, mai, mai. Io per primo, la società, i calciatori e soprattutto i tifosi, perché i tifosi devono capire quello che sta accadendo, qualcosa di straordinario. Se poi, qualcuno pensa che le vittorie le inventa da oggi a domani, significa che non ha mai vinto niente in vita sua, mai. Perché vincere è facile, è una parola, un verbo, vincere: facile da pronunciare, difficile da attuarsi. E di solito chi la pronuncia facilmente questa parola, chi pensa che si possa vincere facilmente, è perché non ha mai vinto niente in vita sua". E ancora: "Io capisco benissimo il tifoso, perché il tifoso vuole vincere. E il tifoso non fa delle valutazioni attente e tecniche, non capisce a volte neanche il percorso, perché il tifoso vuole vincere. La tradizione della Juventus è quella di essere una squadra che ha vinto, ha vinto tanto, ha vinto tanto in passato e siamo stati protagonisti in Europa. Purtroppo è successo qualcosa di veramente brutto, che ha spaccato praticamente una società, si è dovuto ricostruire e ci vuole la pazienza per ritornare ai vertici alti. Se si pensa che il miracolo dell'anno scorso, di rivincere lo scudetto... i miracoli a volte riescono. L'anno scorso abbiamo fatto un miracolo, quest'anno ne stiamo facendo un altro. Poi se si pensa che si brucino le tappe o si percorrano delle squadre senza cadere o passare attraverso intoppi o cadute, siamo lontani anni luce. Ecco perché noi dobbiamo guardare alla realtà dei fatti. La realtà dei fatti è cercare di centrare con tutte le nostre forze questo obiettivo. Dopodiché festeggiarlo alla grande perché è un obiettivo straordinario, se riuscissimo a rivincere lo Scudetto quest'anno. Tutto l'altro deve essere un qualcosa che ci deve far crescere, ci deve far capire dove siamo, quanta strada c'è da percorrere, in maniera molto serena. Se poi qualcuno non lo vuole capire, io ogni volta cercherò di ribadire questo discorso e di farlo capire a priori. Guardiamoci sempre indietro per capire dove stiamo". E comunque ogni anno l'obiettivo proprio minimo, ma davvero irrinunciabile, è quello della qualificazione alla Champions League, per gli introiti che porta, perché che per costruire una squadra al top occorra disporre di capitali a Conte è ben chiaro (poi ovviamente occorre chi li sappia spendere bene...): "Io e la società abbiamo un unico pensiero. Noi ogni anno, prima di iniziare il campionato ci poniamo degli obiettivi. L'obiettivo nostro è un obiettivo di crescita. L'obiettivo di crescita prevede che la Juventus ogni anno deve entrare in Champions. Ecco perché poi giustamente squadre come il Milan, come il Napoli, sono tutte contente del campionato che stanno facendo perché si sta centrando l'obiettivo della Champions. Magari, bisognerà vedere chi vincerà a fine anno, però l'obiettivo Champions diventa veramente molto appetibile e importante per la crescita ogni anno futura, perché significa che entrano soldi nelle casse. Come l'anno scorso, anche quest'anno e per altri anni ancora, il nostro obiettivo sarà quello di cercare un posto Champions ogni anno. Finché raggiungeremo sempre questo obiettivo, non sarà mai una stagione fallimentare".
E dunque stasera sarà battaglia, con un Conte che vuole i suoi ragazzi con la bava alla bocca: "Domani dovremo avere la bava alla bocca, voglio rivedere la bava alla bocca, sotto tutti i punti di vista, perché tre punti sono fondamentali per cercare di raggiungere un obiettivo re-a-le. Perché ci sono le cose irreali e le cose reali. Il campionato è una cosa reale, reale, perché noi veramente possiamo vincere lo Scudetto. E noi è lì che dobbiamo cercare di ottenere il massimo e sarebbe un peccato fallire l'obiettivo lì, su una cosa reale. Le altre cose sono cose in questo momento irreali, dei sogni, e i sogni hanno una bassissima percentuale di realizzazione. Pensiamo alla realtà, rimaniamo umili, non siamo presuntuosi, perché la presunzione uccide".

Figc: Tavecchio e Albertini rimangono alla vicepresidenza - Al Consiglio federale di ieri era in programma l'elezione dei due vicepresidenti federali: la votazione ha visto la conferma di Carlo Tavecchio, che ha avuto 12 voti, e di Demetrio Albertini, che di voti ne ha ottenuti 19. Il grande scoonfitto di giornata è Claudio Lotito, che però si è fermato a quota 9. Insieme a Macalli entrerà comunque nel Comitato di presidenza federale. Abete non sarebbe stato contrario ad avere un rappresentante della Lega di serie A alla vicepresidenza, ma riteneva dovesse essere il presidente Beretta, che si è tuttavia fatto da parte sin dall'inizio per i suoi troppi impegni visto che, oltre ad essere il presidente di Lega, è anche top manager di Unicredit; a questo punto Abete ha preferito dirottare il suo voto su Albertini: "C'era una forte disponibilitá da parte di tutte le componenti del consiglio federale a dare una vicepresidenza a un soggetto istituzionale, cioè al presidente della Lega A - ha detto Abete - Se ci fosse stata la candidatura di Maurizio Beretta avremmo avuto solo due candidati: lui e Tavecchio".
La cosa non è andata giù a Claudio Lotito: "Un presidente dovrebbe essere tale di tutte le componenti, non di una sola parte. Oggi Abete è il presidente solo della componente che ha votato - ha detto - per la Lega prendiamo questa mancata elezione come un fatto che finalmente ha definito in modo chiaro quali sono i rapporti della federazione con la Lega di A. Ritengo che il presidente dovrebbe essere al di sopra delle parti e gliel'ho anche detto. Anche perché noi abbiamo chiesto ufficialmente che alcune componenti assumessero un atteggiamento terzo, cosa che non è avvenuta".

Is Arenas addio - E' davvero finita l'avventura di Is Arenas, anche se non sono certo terminate le peripezie dei tifosi del Cagliari che, se vorranno seguire la loro squadra in quest'ultimo scorcio di campionato, dovranno recarsi nella lontana Trieste. Così pare, perché così ha deciso la Lega di serie A, visto che proprio lo stadio di Trieste era quello indicato dal presidente Cellino all'atto dell'iscrizione al campionato. Il Cagliari ha proposto una sede alternativa, quella di Rieti; messa per il momento in freezer e potenzialmente buona per il prossimo anno. La certezza è che ad Is Arenas non si giocherà più; l'impianto, che è al centro di un'indagine della magistratura, ha subito ieri un'ispezione degli uomini del nucleo investigativo del corpo forestale e del consulente della Procura Cristina Onnis, con lo scopo di appurare l'esistenza di eventuali abusi edilizi; al momento non è stato notificato alcun provvedimento ma Is Arenas resta a forte rischio sequestro.
Ma in realtà nemmeno Trieste è pronta ad accogliere il Cagliari, in quanto il Nereo Rocco di Trieste a sua volta non è conforme alla normativa vigente, essendo privo dell'impianto di videosorveglianza. Ma la Lega ha deciso che si deve giocare lì e che le operazioni di messa a norma dovranno essere svolte entro il 14 aprile (data di Cagliari-Inter) a spese del Cagliari, visto che è il club sardo a figurare come padrone di casa. Tra videosorveglianza, software per il controllo dei biglietti elettonici e rizollatura, saranno dunque il sardi a dover investire circa 50.000 euro per rendere agibile l'impianto.


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