Vucinic: Io svogliato? E' una cosa che dà fastidio, io do sempre tutto.

News, 14 aprile 2013.



Vucinic: Mi dà fastidio che si dica che io non ho voglia, perché io cerco di dare il 100% sia in allenamento che in partita. I bianconeri, impegnati a Vinovo a preparare la gara con la Lazio, hanno ricevuto la visita e l'incoraggiamento del presidente Andrea Agnelli. La Primavera chiude matematicamente al primo posto, con una giornata di anticipo, il suo girone. Mazzarri non ha ancora perso le speranze di riagguantare la Juve: 'Può succedere di tutto, per la matematica è ancora tutto aperto'. La Lega di serie A vuole il terzo extracomunitario e le squadre B. Abodi elogia il modello di società rappresentato dalla Juve, ma dice: 'Il Paese e il calcio faticano a produrre cambiamenti e novità'.


Vucinic: Io do sempre il 100% - A Mirko Vucinic, in un'intervista rilasciata ieri a Sky Sport 24, è stato chiesto se la distanza tra Juve e Bayern (e quindi con le squadre che sono al top in Europa) è davvero quella che è apparsa nella doppia sfida di Champions: "Il risultato dice di sì - ha risposto Mirko - però comunque noi abbiamo giocato secondo me la prima partita a Monaco sotto le nostre possibilità, poi nella seconda abbiamo dato tutti quanti quello che potevamo, poi sicuramente è passata la squadra migliore". Sicuramente il montenegrino, come i suoi compagni, ha gradito molto la visita di Andrea Agnelli, accorso ieri a Vinovo a dare la carica ai suoi, giocatori e staff: "Ogni volta, quando viene - ha osservato - ci tira su di morale e ci dà la spinta per affrontare la prossima partita". Che sarà contro la Lazio, un avversario che la Juve in questa stagione non è mai riuscita a battere (e da cui è stata eliminata dalla Coppa Italia); per riuscirci stavolta, secondo Vucinic, la ricetta è una sola: "Dobbiamo cercare di essere la Juve, di giocare con quella voglia e con quella grinta con cui abbiamo giocato contro il Bayern". Quando il discorso è scivolato sul calciomercato, l'attaccante ha difeso con forza l'attuale gruppo bianconero e, sulle voci che vogliono Sanchez vicino alla Juve, ha replicato: "Mi piace, ma non lo dico io, si sa già. Però non vorrei dimenticare che questo gruppo da due anni sta facendo benissimo". E con la stessa forza difende se stesso dalle critiche che abbastanza frequentemente gli piovono addosso, imputandogli una, almeno apparente, svogliatezza: "Quando mi dicono che non ho voglia mi dà molto fastidio, perché comunque mi alleno ogni giorno e cerco di dare il 100% sia in allenamento che nella partita". Ma forse quel che gli manca non è la voglia bensì, come ha avuto modo di far notare recentemente Antonio Conte, che lo conosce bene e lo stima assai, solo un pizzico di autoconvinzione che, unito al suo particolare modo di muoversi in campo, ingenera questo equivoco.
Video dell'intervista Sky a Mirko Vucinic (da Superfly, TifosiBianconeri.com).

Agnelli a Vinovo - Fervono a Vinovo i preparativi in vista della trasferta di Roma dove i bianconeri sono attesi da una Lazio, quest'anno un po' la loro bestia nera, decisa a vender cara la pelle nonostante qualche assenza importante (mancheranno gli squalificati Biava, Radu e Lulic e almeno un paio di infortunati, Dias e Konko). Ieri mattina tutti al lavoro sotto gli occhi di Andrea Agnelli, che poi a pranzato allo Juventus Center con la squadra, cui ha voluto testimoniare tutta la sua vicinanza e trasmettere tutta la sua carica, come ha fatto notare Mirko Vucinic. Vincere domani sera sarà fondamentale per mettere sempre più saldamente le mani sul titolo e non incoraggiare speranze di rimonta da parte degli avversari: la riconferma dello scudetto è ormai l'unico obiettivo rimasto e i bianconeri non vogliono assolutamente farselo sfuggire; nove punti sono un vantaggio molto rassicurante, ma non decisivo, Conte non dimentica qualche esperienza negativa vissuta da giocatore, e sta all'erta.
Per quanto riguarda la formazione c'è un Chiellini da sostituire e il favorito è Peluso, con Asamoah esterno di sinistra, mentre sulla destra c'è Lichtsteiner (insidiato da Padoin). Il centrocampo titolare è al completo, anche se Conte potrebbe essere tentato di trovare un posticino per un Pogba davvero in forma e in crescita. In attacco, al fianco di Vucinic, potrebbe esserci Quagliarella.
Oggi alle ore 10.45 conferenza pre-Lazio di Antonio Conte.

La Juventus Primavera vince il suo girone - La qualificazione era già stata messa al sicuro, ma ormai per i ragazzi di Baroni è in cassaforte anche il primato matematico nel girone A del campionato Primavera; infatti, ad una sola giornata dal termine, la Juve guida la classifica con 4 punti di vantaggio sulla Fiorentina. Nel penultimo turno i bianconeri hanno letteralmente asfaltato il Livorno con un 6-0 (doppiette di Bertinetti e Lanini e reti di Kabashi e Beltrame). Ora ad attendere la Juve c'è, martedì, il difficile impegno di Napoli dove Baroni e i suoi dovranno cercare di espugnare il San Paolo per conquistare la coppa Italia ai danni dei partenopei (sconfitti in campionato dal Palermo per 1-0, con tanti titolari 'risparmiati'). L'andata, a Torino, era finita 1-1.

Mazzarri crede ancora nello scudetto - Il Napoli in classifica veleggia nove punti sotto la Juve (nove e mezzo, verrebbe da dire, visto che la Juve è avanti negli scontri diretti), ma secondo Mazzarri non è ancora detta l'ultima parola: soprattutto se lo scontro di stasera col Milan dovesse risolversi in favore dei partenopei, gara che in ogni caso lascerebbe il Napoli davanti ai rossoneri, visti i quattro punti di vantaggio: "Stiamo bene, possiamo fare un'ottima gara ma non dobbiamo fare calcoli. Siamo pronti ad affrontare qualsiasi atteggiamento tattico loro scelgano in avvio, poi al 95' faremo i conti. Abbiamo un vantaggio importante, male che vada saremo ancora avanti e loro hanno un calendario più difficile del nostro".
.Fin qui per quel che riguarda la corsa alla Champions, ma Mazzarri non si accontenta, cerca di guardare lassù dove riesce a scorgere lo strascico della Vecchia Signora e pensa che la rimonta sia ancora possibile: "Può succedere tutto nella vita e nel calcio, sia in negativo che in positivo, la matematica lascia ancora tutto aperto". La rimonta sulla Juve è ancora possibile, dunque: "Le quarte e le quinte sperano di arrivare seconde o terze - dice - quindi perché non potrebbe succedere anche a noi? Le percentuali sono basse ma è importante fare bene le prossime tre partite, poi dipende dalle altre squadre i cui risultati non dipendono da noi".

La Lega di A chiede riforme - I presidenti di serie A sentono l'esigenza di alcune riforme e faranno sentire la loro voce in Figc: due i cardini, emersi dall'Assemblea di Lega tenutasi venerdì. il terzo extracomunitario e le squadre B. Attualmente è possibile tesserare due extracomunitari (era uno solo dal 2003, poi furono due dal 2008, tornò ad essere uno nel 2010 e poi di nuovo due dal 2011); naturalmente ogni ingresso deve essere preceduto dall'uscita di un calciatore con passaporto extracomunitario. Ora però la serie A vuole arrivare a tre, per cogliere l'opportunità di sfruttare mercati di Paesi lontani, dai quali importare talenti a prezzi più competitivi. Non sarà cosa semplice, e bisognerà vedere anche la posizione dell'Aic, da sempre preoccupata che l'arrivo di nuovi extracomunitari possa mettere a rischio posti di lavoro dei calciatori italiani.. Poi c'è il problema delle seconde squadre, che i club di A vorrebbero far iscrivere nella Lega Pro, che però è nettamente contraria; ciò costringerà molto probabilmente le società di A ad una soluzione di ripiego, con l'istituzione di una specie di torneo riserve, con limitazioni relative all'età dei giocatori. Se ne discuterà nella riunione del consiglio federale convocato per domani e avente come clou l'approvazione del budget 2013.

Abodi elogia il modello Juve - Il presidente della Lega di serie B, Andrea Abodi (che fu a lungo in predicato di diventare presidente di A prima che l'opposizione guidata da Galliani e Lotito coagulasse il consenso dei club mediopiccoli intorno al sempreverde Beretta), in un'intervista rilasciata a Quotidiano.Net. ha parlato dei problemi del calcio italiano, prendendo spunto da una Juventus, società per lui modello in Italia, ma eliminata dalla Champions League ad opera del Bayern: "Per quanto riguarda la Juventus, penso che il risultato sportivo sia stato comunque soddisfacente, prodotto da un modello di società giusto, fra stadio di proprietà, accademia, museo, primato in campionato. Come sistema calcio, il predominio del Bayern è la certificazione di un differenziale che esiste, e che non può sorprendere. E’ così da tre anni, siamo preoccupati per i coefficienti Uefa, con il rischio di un impoverimento tecnico ed economico. Servono la capacità e la volontà per accorciare le distanze, dimostrando coraggio e speranza, con uno spirito di gruppo, superando le diffidenze fra le varie componenti, federazione, leghe, club, senza considerarsi ognuno di noi un soggetto a se stante. Non è facile non litigare quando c’è da spartirsi un miliardo di diritti tv, ad esempio, ma allo stesso tempo ci sono tante altre cose da fare. Ci sarebbe, molto forte, questa necessità di lavorare tutti insieme, nel Palazzo del calcio, chiamiamolo in questo modo, per proporre soluzioni alla nostra gente". Invece... "Prendiamo gli ultimi due mesi: tutto è rimasto fermo in attesa della elezione dei due vicepresidenti federali, ed è stato perso tempo da dedicare ai problemi e alle questioni più urgenti". Sulla rielezione di Beretta: "Il paese, e non solo il calcio, fatica a produrre cambiamenti e novità".


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