Conte: Le statistiche di Galliani? La storia dice che da due anni vinciamo noi. Pirlo esalta Conte.

News, 21 aprile 2013.

Conte convoca 23 giocatori: Chiellini c'è, Giovinco no. Conte: Statistiche o meno, negli ultimi due anni non è stato il Milan a vincere; ma vogliamo questi tre punti per avvicinarci allo scudetto, non per intralciare il Milan, sarebbe da provinciali. Conte: Un allenatore bravo è quello che adatta le proprie idee ai giocatori che ha a disposizione. Pirlo, nella sua autobiografia: Sono particolarmente fortunato per aver conosciuto Antonio Conte, uno che, al primo giorno di ritiro, ci disse: 'E' ora di smetterla di fare schifo'. La Juventus Primavera stasera mostrerà allo Juventus Stadium la Coppa Italia appena conquistata. I convocati di Allegri.

I convocati di Conte sono 23 - Dentro Chiellini e Bendtner, fuori Giovinco e Anelka. Queste in estrema sintesi le peculiarità della lista dei convocati di Antonio Conte per Juventus Milan.
"Giorgio si è allenato con noi ieri, sta abbastanza bene, è a disposizione, quindi vediamo. Siamo sereni perché comunque dietro Giorgio c'è Peluso che si è comportato molto bene, c'è Martin che finalmente si è ripreso da quel brutto incidente che ha avuto, quindi siamo molto sereni dal punto di vista delle scelte. E' logico che se Giorgio sta bene, gioca. Penso che sia un interprete eccezionale per il suo ruolo e quindi se sta bene difficilmente mi privo di un giocatore del calibro e del peso di Chiellini". La rifinitura deve dunque aver convinto Conte che il recupero di Chiellini è andato a buon fine e dunque l'ha incluso nell'elenco dei convocati.
Questa la lista diramata dal tecnico al termine dell'ultima seduta di allenamento: Buffon, Chiellini, Caceres, Pogba, Marchisio, Vucinic, De Ceglie, Peluso, Barzagli, Bendtner, Bonucci, Padoin, Pirlo, Asamoah, Vidal, Giaccherini, Lichtsteiner, Quagliarella, Storari, Matri, Isla, Rubinho, Marrone.

Conte: Guardare al Milan? Sarebbe da provinciale, pensiamo a noi - Dal Milan, in particolare da Galliani, sono arrivate alcune rivendicazioni di primato, quelle di ieri per esempio 'se non contiamo le prime otto giornate' o 'se facciamo il ranking degli ultimi 5 anni': Conte in proposito non la tira tanto per le lunghe e ca giù secco: "Le statistiche? la storia dice questo, che negli ultimi due anni sicuramente non è capitato al Milan di vincere". Ma sul tema Milan i giornalisti sono ritornati più avanti, per sapere se uno delle motivazioni a battere il Milan sia quella di ricacciarlo sempre più verso il terzo posto e costringerlo così ai preliminari di Champions League, una complicazione sempre sgradita a livello di preparazione. Ma la risposta del mister è stata impeccabile: "No, noi abbiamo una motivazione unica e sola: quella di ottenere i tre punti per avvicinarci ancora di più alla conquista dello scudetto. Ho letto in settimana che qualcuno ha scritto che da parte mia, da parte nostra, ci sarebbe il piacere di far arrivare il Milan al terzo posto: questa è una grandissima fesseria perché, ripeto, è da provinciali guardare gli altri, l'ho già detto in passato; è da provinciali confrontarsi con gli altri. Cerchiamo di confrontarci con chi ci sta sopra, con chi è migliore rispetto a noi. Guardiamo in casa nostra; per noi domani è una partita che vincendola ci avvicinerebbe in maniera veramente sostanziale, importante, alla conquista del secondo scudetto. Sappiamo che non sarà facile perché affrontiamo il Milan che sicuramente è forte come noi e che comunque vorrà dimostrare di essere una grandissima squadra. Di questo io non ho dubbi, stanno lavorando bene, perché hanno venduto Ibrahimovic e Thiago Silva, però hanno comprato, hanno comprato anche bene e già quest'anno, secondo me, se non avessero avuto una partenza falsa, sarebbero stati competitivi sotto tutti i punti di vista, nonostante l'uscita agli ottavi di finale in Coppa Italia e agli ottavi di finale di Champions League".

Conte: Io cucio addosso alla squadra il vestito in base ai calciatori - Come quasi sempre è accaduto nelle conferenze stampa, il discorso ha toccato anche l'argomento 'modulo' (4-2-4 o 3-5-2 o 4-3-3 o 3-5-1-1), e Conte è stato molto chiaro in proposito: "Io penso che un allenatore bravo deve essere quello che adatta le proprie idee ai giocatori che ha a disposizione. Io ho ascoltato in questi giorni un'intervista di Bonucci, un'intervista molto bella, in cui lui parla di vestito, di vestito cucito addosso alla Juventus, in base alle caratteristiche dei calciatori. Gli si chiede della bravura dei difensori della Juventus e lui dice: 'Gioco al fianco di due grandi giocatori come Barzagli e Chiellini, che sono due ragazzi che giocano molto sull'aggressività e questo mi permette di essere più lucido nella fase di impostazione'. E parla del mister che ha cucito un vestito alla squadra. Quindi, se tu mi chiedi se in futuro io possa tornare al 4-2-4, dobbiamo sicuramente stravolgere la rosa e prendere giocatori adatti a questo tipo di situazione. Penso che per quello che stiamo facendo, sicuramente, bisogna continuare su questa strada e non è importante con quante punte giochi; è importante quante persone mandi nella fase offensiva. Noi sistematicamente abbiamo cinque, a volte anche sei giocatori, che chiudono l'azione. Questa è la cosa più importante, perché poi puoi giocare anche con due punte e magari in area ne hai solo una". E a questo punto per contrasto vengono alla mente le parole di Allegri che ha commentato le parole dei primi stralci tratti dall'autobiografia di Pirlo ('Penso quindi gioco', in libreria dal 30 aprile), dove il centrocampista così riferisce le parole con cui Galliani lo ha avviato sulla strada della rottamazione: "Andrea, il nostro allenatore Allegri pensa che se resti non potrai più giocare davanti alla difesa. Per te avrebbe pensato a un altro ruolo: sempre a centrocampo, ma sulla parte sinistra"; questa la spiegazione di Allegri in conferenza stampa: "Eravamo una squadra strutturata in un certo modo, per costruire una squadra ci vogliono giocatori con certi tipi di caratteristiche".
Una logica opposta a quella di Conte, che ha saputo stravolgere le ipotesi tattiche da cui era partito, prima per essersi trovato in rosa Pirlo, poi, per la scoperta delle qualità di Vidal; ed ora la questione si ripropone con Pogba: "Noi allenatori dobbiamo cercare possibilmente di far giocare i più bravi e cercare di trovare nell'undici iniziale i più bravi in assoluto. Ed è molto difficile a volte perché devi cercare di far collimare equilibri e anche situazioni di ruoli, difensore, centrocampista, attaccante. Non dimentichiamo che noi all'inizio dell'anno scorso eravamo partiti con l'idea di fare il 4-2-4, poi tra le mani mi sono ritrovato Vidal che in poco tempo mi ha fatto capire che per dare un'intensità importante alla squadra la sua presenza diventava imprescindibile. Quindi abbiamo modificato questo tipo di situazione in virtù di un giocatore che poi si è rivelato un giocatore importante. Perché non è che dall'oggi al domani mi sveglio e cambio repentinamente idea. Quest'anno mi sono ritrovato tra le mani un giocatore che sta crescendo in maniera straordinaria ed esponenziale, parlo di Pogba: un giocatore di 19 anni che non dimentichiamo, l'anno scorso, era nella Primavera del Manchester. Da parte mia c'è la volontà di cercare di trovare sempre un qualcosa alla fine per far quadrare i conti e possibilmente mettere in campo i migliori. L'importante è che sia chiaro anche a voi il concetto: io cerco di trovare un rimedio per cercare appunto di mettere in campo i migliori calciatori".
I migliori, a prescindere dall'età: "Per puntare sui giovani dicono che si debba essere coraggiosi, ma io dico: coraggiosi per quale motivo? Io punto sul giovane se è bravo. Se è bravo può avere anche 16 anni e gioca, qual è il problema? Tante volte dicono: in Italia non c'è la pazienza di aspettare, di far giocare un calciatore perché è giovane; io ho debuttato in Serie A a sedici anni, quindi io penso di essere proprio l'ultimo a pensarla in questa maniera. Io dico che non è la data anagrafica quella che conta, ma quello che conta è capire se ci sono delle potenzialità forti. El Shaarawy è un giocatore che ha dimostrato di essere molto forte, con un tutte le potenzialità per diventare un top. Pogba, sta dimostrando questo: di avere grandi potenzialità e con la crescita deve poter diventare un top, questo è fuori dubbio. Quindi, ribadisco, non è il concetto della necessità: se c'è un giocatore bravo, io, Allegri o un altro allenatore... siamo tutti bravi a farli giocare, l'importante è che siano bravi i giocatori, che diano garanzie sotto tutti i punti di vista e che facciano quello che chiediamo loro, anche perché noi li aiutiamo a crescere, questo è sicuro. Avendo calciatori giovani con potenzialità importanti... io mi riferisco a Pogba: sinceramente, il Pogba di luglio non è il Pogba di aprile; ha avuto una crescita e un percorso veramente importante, frutto del lavoro, frutto anche di avere al fianco compagni di grande tecnica, di grande mentalità e questo ha portato sicuramente ad una crescita esponenziale da parte di questo ragazzo".
Video della conferenza stampa di Antonio Conte - parte prima (da Superfly, TifosiBianconeri.com)
Video della conferenza stampa di Antonio Conte - parte seconda (da Superfly, TifosiBianconeri.com)

Pirlo racconta Conte - C'è il racconto del commiato dal Milan, negli stralci dell'autobiografia di Pirlo (scritta con il giornalista di Sky Sport Alessandro Alciato), ma c'è anche tanta Juventus, e in particolare c'è l'impressione lasciata su di lui da Antonio Conte. Così lo presenta: "Tra i fortunati, io lo sono particolarmente: ho conosciuto Antonio Conte. Mi sono dovuto confrontare con tanti allenatori e lui è quello che mi ha sorpreso di più. Gli è bastato un discorso, con tante parole semplici, per conquistare me e tutta la Juventus, pianeta su cui siamo sbarcati insieme. Il primo giorno di ritiro, in montagna, a Bardonecchia, ha convocato la squadra in palestra e si è presentato. Aveva già il veleno addosso. Si muoveva bene ad alta quota, perché le vipere sono fatte così. 'In questa squadra, cari ragazzi, si viene da due settimi posti consecutivi in campionato. Roba da pazzi. Agghiacciante. Io non sono qui per questo, è ora di smetterla di fare schifo'. Sul campo di Vinovo, in allenamento, spesso vinciamo, per il semplice motivo che giochiamo contro nessuno. Non ci sono gli avversari, dal lunedì al venerdì non esistono. Ci obbliga ad affrontare partitelle undici contro zero, spingendoci a ripetere per quarantacinque minuti gli stessi movimenti, fino a quando non vede che riescono bene, fino alla nausea. Ecco perché poi trionfiamo anche undici contro undici. Se Arrigo Sacchi era un genio, allora lui cos’è? Mi aspettavo uno bravo, ma non così bravo. Pensavo a un allenatore con tanta grinta e altrettanto carisma, invece ho scoperto che anche tatticamente e tecnicamente ha da insegnare a molti suoi colleghi". Con una caratteristica, che a volte diventa un po'... pericolosa: è incontentabile. "Tornassi indietro - racconta Pirlo - solo una cosa non rifarei: scegliere il posto vicino a Buffon dentro il nostro spogliatoio allo Juventus Stadium, esattamente davanti alla porta d’ingresso. È il punto più pericoloso di tutta Torino, soprattutto tra il primo e il secondo tempo delle partite. Nell’intervallo Conte entra e, anche quando stiamo vincendo, lancia contro il muro – e quindi contro il mio angolino – tutto quello che trova, quasi sempre delle bottigliette di plastica, piene d’acqua. Frizzante. Molto frizzante. Diventa una bestia. Non si accontenta mai, c’è sempre un dettaglio che non gli va a genio, vede in anticipo ciò che può succedere nei successivi quarantacinque minuti. Una volta, ad esempio, perdevamo contro il Milan e non riusciva a farsene una ragione: Contro quelli! Non capisco come non riusciamo a vincere contro quelli! E giocano pure male'."
Così Conte in conferenza stampa ha commentato il racconto di Pirlo: "Sono contento delle parole di Andrea, sicuramente, dei complimenti che mi ha fatto. Quando dice che a volte mi arrabbio anche quando vinciamo è la pura verità, perché un allenatore deve distinguere le vittorie: quando sono vittorie convincenti al 110% e vittorie costruttive per il futuro, allora si gioisce; ci sono alcune vittorie, invece, che magari arrivano perché si è un po' fortunati, perché magari l'avversario non ha sfruttato degli errori, quindi queste sono le vittorie che lasciano la bellezza dei tre punti, ma lasciano anche un po' di rammarico, di rabbia; e se in quelle situazioni l'allenatore fosse felice, farebbe il male della squadra, perché preparerebbe poi la squadra a una prossima sconfitta; quindi anche nelle vittorie a volte non gioisco, perché se vedo che ci sono delle situazioni migliorabili, o errori grossolani fatti, sicuramente non mi lasciano sereno, non mi lascia sereno neanche vincere. Sul fatto delle bottigliette, può capitare, è capitato. Devo migliorare la mira, lo dico sinceramente, perché fino ad ora non ho mai colpito nessuno e quindi devo cercare di migliorare in questo lancio. Può capitare, però sempre situazioni comunque studiate ad arte per far capire, per far alzare o abbassare la concentrazione. Quindi niente è lasciato al caso, in tutti i comportamenti, in tutte le situazioni. Però, ripeto, ancora non ho colpito nessuno, quindi devo migliorare da questo punto di vista".

Juventus 'Primavera' in festa con la Coppa Italia allo Juventus Stadium - Giorni di festa per i ragazzi di baroni che hanno conquistato la Coppa Italia nella 'battaglia' del San Paolo. L'altroieri hanno ricevuto a Vinovo la visita del presidente Andrea Agnelli, che si è complimentato con loro. E stasera, prima del fischio d'inizio di Juventus-Milan scenderanno sul terreno dello Juventus Stadium col trofeo conquistato, per fare un giro di campo e ricevere gli applausi e i cori del loro pubblico.
Intanto i ragazzi di Baroni hanno concluso le loro fatiche nella regular season pareggiando (1-1) in rimonta in casa della Sampdoria (goal di Bonatini) e si qualificano per le finali con 61 punti, il punteggio migliore fra tutte le squadre dei tre giorni del campionato Primavera, il che consentirà loro di presentarsi alle Final Eights (a Cesena dal 2 al 9 giugno) come prima testa di serie. le altre qualificate sono: Fiorentina (girone A), Atalanta e Milan (girone B), Lazio e Catania (girone C); le altre due finaliste usciranno dai playoff per i quali si sono qualificate Torino, Genoa, Inter, Chievo, Palermo, Napoli, Roma e Cesena.

I convocati di Allegri - Per Juventus-Milan Allegri ha portato a Torino 23 giocatori: Abbiati, Amelia, Narduzzo, Abate, Antonini, Bonera, De Sciglio, Mexès, Yepes, Zaccardo, Zapata, Ambrosini, Boateng, Constant, Montolivo, Muntari, Nocerino, Traoré, Bojan, El Shaarawy, Niang, Pazzini e Robinho.


Foto Gallery