Chiellini: Invidia per nessuno, solo voglia di crescere. Ventola: Il Tnas è l'unica giustizia vera

News, 26 aprile 2013.

 

Chiellini: Non c'è invidia verso chi ha i Van Persie, solo tanta voglia di rimettersi in gioco e alzare l'asticella. A Vinovo allenamento blindato a base di tattica. In Italia non c'è la dovuta attenzione per i vivai: in Europa siamo ultimi. Ventola, prosciolto dal Tnas: Solo il Tnas fa le cose per bene, ha capito che non c'erano riscontri oggettivi alle accuse; è l'unica giustizia vera. Sarà Bergonzi l'arbitro del derby di Torino.

 

Chiellini: Invidia per nessuno, solo tanta voglia di salire ancora - Giorno di conferenza stampa per Girogio Chiellini allo Juventus stadium, un Chiellini che ha affrontato coi giornalisti le tematiche calde del momento. Una di queste, portata alla ribalta dalle semifinali di Champions, è lo strapotere del calcio tedesco: "Quasi nessuno avrebbe pensato di trovarsi due tedesche in finale ad inizio stagione, poi con questa supremazia su Barcellona e Real che rimangono comunque le icone del calcio degli ultimi anni. Secondo me alla base di tutto questo c'è un'intensità incredibile che danno rispetto agli altri. Giocano questo calcio in velocità per 90 minuti che non dà respiro anche a squadre tecniche come le spagnole". E questo attenua un pochino la delusione dell'eliminazione, rivalutando un po' la prestazione dei bianconeri: "Sì, obiettivamente rivaluta un po'. Io parlavo prima della partita con amici e compagni, che era un'eresia non dare il Barcellona favorito perché bene o male hanno una storia sempre al top in questi anni. Però per come abbiamo visto il Bayern dal campo, sembravano davvero un passo avanti agli altri e così è stato. Paradossalmente, secondo me, la partita contro di noi gli ha dato anche quella sicurezza e quella carica in più che li fa sentire quasi invincibili. E adesso lo sono: hanno fatto una partita incredibile, come ha fatto il Borussia ieri. Alla base di tutto, oltre alle grandi qualità che poi hanno in squadra, sia poi anche merito di un ritmo incessante che hanno avuto per 90 minuti, anche da giocatori magari non abituati a dare un'intensità così alta, ma solo qualità". E adesso c'è da rimboccarsi le maniche e rimettersi in gioco: "A posteriori sicuramente abbiamo preso l'avversario peggiore, quello che sta meglio e che sicuramente ci poteva mettere e ci ha messo più in difficoltà. Un minimo di rammarico rimane, perchè più che altro sarebbe stato bello confrontarsi... perché a parole è facile, 'sì col Barcellona me la giocavo, col Real me la giocavo', ma sarebbe stato vederlo. Noi obiettivamente eravamo convinti di poter fare la nostra figura e di avere le nostre opportunità anche con il Bayern. La figura l'abbiamo fatta, ma hanno obbiettivamente strameritato loro di passare il turno, come lo stanno strameritando ora. C'è tanta voglia poi di rimettersi in gioco, ma credo che passata la delusione momentanea, c'è la consapevolezza di un percorso importante che abbiamo fatto, di una crescita continua. E credo che confrontarsi con i migliori aiuti sempre a capire dove bisogna arrivare e dove bisogna migliorare per arrivare a certi livelli". E senza invidiare ai tedeschi quei micidiali bomber alla Lewandowski, che sono probabilmente destinati a rimanere sogni di mercato irrealizzabili: "Non c'è assolutamente invidia. Noi abbia un gioco collettivo che tante volte non esalta più di tanto il lavoro delle punte in termini realizzativi, ma che permette poi agli altri giocatori di inserirsi, di trovare spazi e di segnare. Per non parlare poi della fase difensiva che obiettivamente senza il lavoro di quelli davanti a noi non sarebbe possibile. Non guardiamo ai singoli, non c'è invidia verso Van Persie, verso altri attaccanti che poi si leggono, ma c'è solo la grande voglia di continuare a migliorare tutti insieme. Per il resto sono discorso societari, noi siamo contenti chiaramente di quelli che siamo e diamo il massimo tutti per raggiungere il nostro 100%, che quest'anno vuol dire quarti di finale e che speriamo nei prossimi anni possa alzare piano piano l'asticella". Non vuol dunque parlare dell'ipotesi Ibra, e non perché con lui ci siano ruggini passate: "Sinceramente, parlare di mercato a noi giocatori dà un po' fastidio perché comunque è mancanza di rispetto verso i giocatori che ci sono, verso i nostri compagni. Alla fine noi siamo un grande gruppo e mi sembra un po' di mancare di rispetto dicendo questo è il benvenuto, questo non è il benvenuto. Quelle sono scelte della società. Da parte mia, in campo, ho un buon rapporto, normalissimo con Ibra, quindi non ci sarebbero problemi o cose varie, però per il resto credo che dobbiamo fare i giocatori e lasciare stare, perché poi altrimenti si creano per noi situazioni brutte". Si può risalire magari sfruttando il modello Borussia che, praticamente fallito nel 2006, sotto la guida di un tecnico giovane e ambizioso come Klopp, è risalito sino al titolo tedesco nel 2011 e nel 2012 fino a mostrare la sua forza mercoledì sera contro il Real, con un percorso fatto, dice Chiellini, "non di grandi spese, di grandi campioni, ma di giocatori usciti dal settore giovanile, di acquisti che vengono valorizzati (Lewandowski fu pagato 4 milioni, ndr), ma che sono stati pagati poco", e adesso "è una squadra che per certi aspetti un po' ci assomiglia, anche per l'intensità di gioco, per il modo nuovo di giocare e di rinascere dopo il periodo che avevano vissuto". Ma adesso testa solo al derby, concentratissimi sino a scudetto matematico: "Sarebbe una follia sottovalutare, ma quello credo che nessuno di noi possa fare una cosa del genere. L'errore che potremmo commettere ora e che non dovremmo fare, è quello di rilassarci troppo vedendo avvicinarsi il nostro obiettivo, perché è vicino; ma la volontà di tutti è di raggiungere il prima possibile e chiudere questo campionato, perché finché non lo raggiungi lasci sempre le speranze agli altri e non vogliamo nemmeno pensare a cosa potrebbe succedere".
Video della conferenza stampa di Chiellini (da Superfly, TifosiBianconeri.com)

A Vinovo si è lavorato sulla tattica - In un blindatissimo centro sportivo di Vinovo Conte nel pomeriggio di ieri ha fatto lavorare i suoi sulla tattica, provando schemi e movimenti in vista del derby da mettere in campo nel derby. Giovinco è tornato pienamente a disposizione, anche se è possibile che contro il Torino Conte possa replicare il 3-5-1-1 che gli consente di schierare tutti e quattro i centrocampisti.

Troppo scarsa l'attenzione ai vivai: Italia ultima e bocciata - Chiellini nella sua intervista aveva citato il modello Borussia, rinato grazie anche alle fortune del suo settore giovanile, punto di forza peraltro anche di altri grandi club come Bayern e Barça; ma è questo un modello sinora poco adottato in Italia, se è vero che lo studio demografico del CIES (Centro Internazionale Studi sullo Sport) pubblicato su Fifa World evidenzia come l'Italia sia al 31° ovverosia ultimo posto, tra le 31 principali leghe calcistiche considerate, per quanto riguarda l'impiego in squadra di giocatori provenienti dai viva, con una percentuale del 7,8%, in una classifica guidata dalla Slovacchia (con il 40,3%), ma nella quale sono virtuosamente piazzate anche Spagna (25,6%), Francia (21,1%), Inghilterra (17,5%) e Germania (14,7%); questo senza nessun pregiudizio per il ranking di queste Federazioni, come ha sottolineato il segretario generale della Fifa, JérômeValcke: "E' rassicurante come questo studio demografico dimostri che investire nella promozione del calcio giovanile non costituisca alcun freno ai risultati sportivi".
Viceversa l'Italia è molto ben piazzata nella classifica relativa all'impiego di giocatori stranieri, dove è quinta, preceduta solo da Cipro, Inghilterra, Portogallo e Belgio; e, fa notare l'avvocato Grosso, presidente della Fitpro (sindacato mondiale dei calciatori), occorre tener presente che da Cipro molto spesso vengono fatti transitare calciatori del terzo mondo per far loro ottenere lo status di comunitario, così come accade per il Portogallo con i giocatori provenienti dal Brasile (di gran lunga il maggior esportatore di giocatori); e che in Inghilterra sono considerati stranieri i gallesi, gli irlandesi e gli scozzesi.

Ventola: Solo il Tnas ha preso in mano le carte, è l'unica giustizia vera - Nicola Ventola ha appreso la notizia della sua assoluzione da parte del Tnas dagli Stati Uniti, dove vive da alcuni mesi con moglie e figlio (a comunicargliela è stato Alberto Fontana, un altro prosciolto dal Tnas): è stata la fine di un incubo durante un anno e mezzo, da quando gli era stata scaraventata addosso l'infamante accusa di illecito sportivo (per Chievo-Novara del 30 novembre 2010, finita 3-0) per fatti accaduti nel corso della sua militanza nel Novara; accusa che gli era valsa, nei primi due gradi di giudizio tre anni e mezzo di squalifica. Il suo accusatore era il pentito Gervasoni; e Ventola non si spiega perché lo abbia incolpato, come dichiara in un'intervista rilasciata a Giulio Mola e pubblicato sul 'Quotidiano Sportivo' di ieri: "Non lo so... Però so che Gervasoni più parlava e più riacquistava la libertà... ha detto tante cose vere, che pure lo riguardavano, ma altre senza alcun fondamento". E Ventola ha pagato a caro prezzo la condanna: "Ero arrivato al punto da odiare il nostro paese. Perciò a settembre sono andato via dall’Italia, anche perché avevo perso importanti opportunità di lavoro: a Sky facevo l’opinionista del campionato cadetto, ma avevo in programma di fare il corso per direttori sportivi o diventare agente Fifa. Tutto questo mi è stato impedito da quella assurda sentenza". Fino a quando il Tnas ha fatto giustizia: "Io ho sempre avuto fiducia nella giustizia, anche nei momenti più difficili. Ma è giusto che dica alcune cose: la situazione di chi è stato indagato in quest’inchiesta era assurda, visto che nei primi due gradi non ti lasciano parlare col pubblico ministero. Solo il Tnas prende le carte in mano, ti ascolta e verifica. Nel mio caso ha voluto il confronto con Gervasoni: di fronte ai 'non lo so', 'mi pare', 'ho sentito dire', il Tnas ha capito che non c’erano riscontri oggettivi relativi alle accuse. E mi ha prosciolto". "Per fortuna - ha aggiunto - il Tnas fa le cose per bene, ma devi arrivare in fondo. E' l'unica giustizia vera". Quel Tnas che ha demolito quasi dalle fondamenta la costruzione che Palazzi aveva edificato sulle dichiarazioni, anche a rate, dei pentiti; quel Tnas che proprio non piace al nuovo presidente del Coni; quel Tnas in predicato di essere abolito. Assolto dal Tnas, non dai media: "Molti media, dopo i titoloni 'Ventola condannato', si sono limitati a dire 'Sconticino per Ventola', e questo non è giusto, vuol dire che non ci si interessa come si dovrebbe; e questo mi fa soffrire".
Soddisfazione anche da parte dell'avvocato Marcella Micheletti, che ha assistito Ventola in tutti e tre i gradi di giudizio: "Nicola era contentoha riferito - ma anche ben cosciente che questa vicenda gli ha fatto perdere tanto tempo ed opportunità. Per fortuna il Tribunale Arbitrale ha accolto la nostra tesi volta a ribadire che non può essere una pronunciata una condanna sportiva in assenza di elementi certi di responsabilità".

Il derby a Bergonzi - Sarà Mauro Bergonzi a dirigere domenica 28 aprile alle ore 15 il derby Torino-Juventus, incontro valido per la trentaquattresima giornata del campionato di calcio di serie A. Gli assistenti saranno Nicoletti e Grilli, il quarto uomo Viazzi, gli arbitri addizionali De Marco e Giannoccaro. Queste le designazioni per le altre gare, calendarizzate per domenica 28 aprile alle ore 15, salvo diversa indicazione in parentesi: Atalanta-Bologna (anticipo di domani, sabato 27 aprile, ore 18): Gavillucci (Niccolai-Rubino; Faverani; Giancola-Abbattista); Cagliari-Udinese (secondo anticipo di sabato 27 aprile, ore 18): Rocchi (Barbirati-Musolino; De Luca; Gervasoni-La Penna); Pescara-Napoli (anticipo di sabato 27 aprile, ore 20,45): Romeo (Posado-Crispo; Costanzo; Tagliavento-Baracani); Chievo-Genoa: Doveri (Giallatini-Marrazzo; Bianchi; Mazzoleni-Mariani); Palermo-Inter: Orsato (Di Liberatore-Cariolato; Maggiani; Banti-Ciampi); Parma-Lazio: Calvarese (Galloni-Preti; Iannello; Giacomelli-Nasca); Roma-Siena: Russo (Tonolini-Giordano; Petrella; Guida-Tommasi); Sampdoria-Fiorentina: Rizzoli (Dobosz-La Rocca; Stefani; Peruzzo-Pairetto); Milan-Catania (ore 20.45): Massa (Paganessi-Giachero; Liberti; Celi-Di Paolo)
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