Ricorso Juve incasso Supercoppa: si decide. Conte: Chi mi vuol via da qui?

News, 5 settembre 2013.
 
 
Oggi la Corte di Giustizia Federale prenderà in esame il ricorso della Juventus sull'incasso della Supercoppa. Conte: Chi mi vuole lontano dalla Juve? Buffon: Conte non ha mai detto che il prossimo anno lascerà la Juve. Alessio guida l'allenamento a Vinovo: doppia seduta. Andrea Agnelli inaugura il nuovo anno scolastico liceale allo J-College: "Alla Juventus si deve sempre dare il massimo".
 
Oggi la Corte di Giustizia Federale deciderà sull'incasso della Supercoppa - Appuntamento alle ore 15 presso la Corte di Giustizia Federale che, a sezioni unite, dovrà occuparsi del ricorso della Juventus in merito all'incasso della finale di Supercoppa.
Dopo la schiacciante vittoria del trofeo sul campo, ora il club lotta per avere quanto gli spetta sul piano economico, dopo il colpo di mano votato dai club del gruppo dominante nell'attuale Lega Calcio di Serie A che, anziché suddividere l'incasso alla pari come di regola, aveva aderito alla richiesta di Lotito di venir risarcito del mancato introito di cui avrebbe beneficiato qualora la finale si fosse disputata in Cina e gli aveva garantito 1,8 milioni; in questo modo. la Juventus ha incassato solo 600.00 euro, circa la metà di quanto avrebbe ricevuto se l'incasso fosse stato equamente diviso al 50%.
 
Conte: Qualcuno mi vuol per caso lontano dalla Juve? - Chiusa la sessione di calciomercato, fermo il campionato, i media dovevano pur inventarsi qualcosa: e visto che il prossimo weekend è dedicato agli impegni della Nazionale, visto che Cesare Prandelli ha lasciato trasparire il desiderio di tornare, dopo il Mondiale brasiliano, ad allenare una squadra di club, è scattato il toto-ct post 2014. E uno dei nomi che è spuntato è quello di Antonio Conte, magari con un suggestivo scambio di panchine tra lui e Prandelli. Ma la notizia ha sorpreso, divertito, e magari anche un po' insospettito il tecnico bianconero il quale, a differenza di colleghi come Allegri e Cannavaro che hanno esplicitamente dichiarato la loro voglia di Nazionale, si è chiamato fuori. Infatti a chi gli ha riportato quelle voci, da Nyon in Svizzera dove si trova per il Forum degli allenatori organizzato dalla Uefa (UEFA Elite Club Coaches Forum), ha commentato: "Penso che qualcuno mi voglia mandar via dalla Juventus" risponde con un filo d'ironia. Poi aggiunge: "Per me la Nazionale è guidata dall'uomo giusto al posto giusto". In ogni caso: "Non so quel che succederà dopo il Mondiale in Brasile, ma chi dovrà prendere le decisioni le prenderà". Ma lui una panchina ce l'ha già: "Per quanto mi riguarda, ho un contratto con la Juve e sono felicissimo a Torino". Il contratto di Conte con la Juve scade nel 2015.
Conte ha poi parlato dell'esperienza che sta vivendo a Nyon con altri 15 tecnici, i big europei, esperienza che l'anno passato gli fu preclusa a causa dell'atmosfera negativa creata intorno a lui dall'assurdo coinvolgimento nel calcioscommesse: "È per me motivo di grande orgoglio partecipare a questa esperienza. Mi ha in particolare procurato una sensazione strana ritrovarmi accanto a Carlo Ancelotti, che è stato per due anni il mio allenatore alla Juventus". Belle parole anche per Benitez: "Benitez è un ottimo allenatore, oltretutto molto simpatico. Sono certo che entrerà rapidamente nel cuore dei napoletani".
 
Buffon: Conte non ha mai detto che andrà via - Le voci di un 'tradimento' di Conte alla Vecchia Signora per gettarsi tra le braccia della matrigna Figc sono ovviamente state riportate dai media anche nel ritiro azzurro, dove sono state riferite al capitano della Juve e  della Nazionale, Gigi Buffon. Proprio Buffon che otto giorni fa aveva ricordato il brivido che gli era corso lungo la schiena  ("Un brivido lungo la schiena mi è corso. Quando si parla giornalmente di una problematica che per noi giocatori è inesistente ma si vede che poi è reale, un po’ di paura viene perché l’allenatore è il nostro valore aggiunto. E’ un fattore imprescindibile per noi e il fatto di dovervi rinunciare sarebbe stato un grandissimo sacrificio per tutti"), quando, verso la fine dello scorso campionato, si era parlato di un Conte con la valigia in mano. E ieri rispondendo ai cronisti in conferenza stampa, ha ribadito il concetto: "Menomale che siamo a settembre - ha iniziato ironizzando - Il mister Conte non penso che abbia abdicato o abbia detto che pensa a ciò. Credo che con lui si possa spaziare toccando ogni sorta di discorso senza preclusioni. Però credo che a noi e penso anche alla società, non ha mai detto che il prossimo anno lascerà la Juventus. Per quel che riguarda il mister Prandelli, invece, se dovesse lasciare la Nazionale sicuramente qualche squadra prestigiosa che lo chiamerà ci sarà, perché alla fine credo che anche dopo il lavoro svolto con  questa Nazionale, si sia dimostrato un allenatore di prim'ordine, che merita di allenare una grande squadra". Visto che i giornalisti non demordevano e insistevano nel chiedergli se, a suo giudizio, Conte sarebbe indicato a ricoprire il ruolo di ct: "Mi piace perché uno disinnesca e poi arriva la bordata subito dopo - ha rimbeccato - Realmente sono in imbarazzo a rispondere a questo tipo di domande, primo perché non me l'aspettavo, o meglio, mi aspettavo il discorso del post Mondiale, però non pensavo ci fossero già dei candidati, le candidature e tutto quanto".
Per quanto concerne il suo rapporto con la maglia azzurra, una cosa è certa: lui non le dirà mai di no per primo: Quando si ha la fortuna e la bravura, o quello che vuoi, di poter far parte dell'élite del calcio italiano, non puoi chiudere la porta in faccia a un dono che ti è stato consegnato e proposto. Per cui, per me non ci sarà mai nessun tipo di problema, come non lo è mai stato prima in precedenza, con altri allenatori, se dovessero decidere di non chiamarmi più o di mettermi in panchina o di fare quello che ritengono più giusto per il bene della Nazionale. Però, sinceramente, dire e rifiutare un eventuale chiamata della mia Nazione, è un qualcosa che mi sembrerebbe come sputare su una fortuna e a un qualcosa di irrinunciabile, che vorrebbero avere tutti, ma hanno avuto in pochi. Quindi uno lo deve onorare fino in fondo, fin quando può. Sarebbe una specie di diserzione. Il pensare di voler dire basta è anche un atto di presunzione, alcune volte, perché io faccio il giocatore, non sono né il presidente, né l'allenatore, né il proprietario della Nazionale. Sto agli ordini, come è giusto che sia, fino a quando sarò giocatore". Però: "Quando mi diranno, Gigi basta, ne prenderò atto, saluterò con gran sorriso e tanta riconoscenza tutti e questo è quanto".
 
Doppia seduta a Vinovo - Mancava Conte, impegnato a Nyon, e mancavano ben 12 nazionali; mancava anche Tevez, che ha ottenuto due giorni di permesso per motivi personali; ma a Vinovo il lavoro non si è fermato. Sotto la guida di Angelo Alessio, i bianconeri rimasti a casa hanno sostenuto una doppia seduta di allenamento: lavoro atletico al mattino, palestra nel pomeriggio. Lavoro specifico per Marchisio e Pepe, impegnati a tornare al meglio dopo i rispettivi problemi fisici.
 
Andrea Agnelli allo J-College: Alla Juventus si deve sempre dare il massimo - E' iniziato ufficialmente l'anno scolastico 2013/14 del Liceo bianconero allo J-College.
Ha voluto portare il suo saluto ai ragazzi il presidente Andrea Agnelli, che era accompagnato dagli amministratori delegati Beppe Marotta e Aldo Mazzia  e dal Direttore Sportivo del Settore Giovanile Stefano Braghin.
"Avete di fronte due obiettivi - ha detto Agnelli ai ragazzi - Vincere a scuola e vincere sul campo, perché alla Juventus si deve sempre dare il massimo, qualunque sia l’attività in cui si è impegnati".
Col nuovo anno scolastico alle tre classi precedenti si è aggiunta la quarta; l'anno prossimo il liceo completerà il ciclo con la quinta classe; sono già in corso lavori di ampliamento della struttura perché possa ospitare anche l'ultima classe e nuovi laboratori.

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