Nedved: Perché dissi no all'Inter. Scudetti? Sarà lunga. Galliani difende Infront.

News, 10 settembre 2013.
 
Nedved: Non mi sono mai pentito di aver detto di no a Moratti, non avrei potuto indossare un'altra maglia; la battaglia per gli scudetti? Si andrà per le lunghe. Caceres fuori 40 giorni, per Vucinic c'è un ematoma al ginocchio che dovrebbe fargli saltare l'Inter.  Sette club decisi a dar battaglia in Lega per i diritti tv targati Infront: ma Galliani non ne comprende i motivi di insoddisfazione. L'ECA ha premiato il J College come miglior progetto per la crescita e l'educazione dei ragazzi dei settori giovanili.
 
 
Nedved: Ci sentiamo completamente vincitori di 31 scudetti - E' la settimana di Inter-Juve, una partita 'diversa', indipendentemente  da quelle che sono al momento la cifra tecnica e la classifica delle due squadre, ancor più diversa dopo lo scempio di Calciopoli. Temi che non potevano non popolare l'intervista che Pavel Nedved ha rilasciato ad Alessandro Alciato per Sky: "A tutti gli juventini scatta qualcosina in più contro l'Inter perché è stata sempre una partita particolare, il derby d'Italia piace a tutti e noi volevamo sempre fare bene". Nedved, in verità, questo derby avrebbe anche rischiato di giocarlo 'dall'altra parte' perché quando, un po' frettolosamente, il trio Blanc-Cobolli-Secco non lo fece più sentire importante e gradito in casa Juve, decise di smettere, si fece avanti l'Inter, offrendogli la possibilità di correre verso il triplete; ma Pavel, seppur lusingato di quanta stima fosse tuttora ovunque circondato, insensibile anche ai 'buoni' uffici del suo procuratore Raiola, non se la sentì di tradire una Juve già tradita da troppi, e con la cui maglia aveva orgogliosamente affrontato anche la serie B, decisione di cui non è affatto pentito: "Non mi sono pentito, per niente. Ma devo dire che mi ha fatto molto piacere quando sia Mourinho che Moratti mi volevano, dopo la mia ultima stagione da calciatore, ritenendo che io potessi essere ancora utile a loro. Mi ha fatto molto piacere, però pentito no, anzi, sono molto contento di aver fatto questa scelta perché non potevo indossare un'altra maglia". E sulla battaglia degli scudetti non demorde: "Ovviamente noi tutti, juventini, ci sentiamo che abbiamo 31 Scudetti, perché abbiamo lavorato, abbiamo sudato e abbiamo vinto. Perciò ci sentiamo completamente vincitori di 31 Scudetti. Poi ci sono altri che sicuramente sono in opposizione. E con questo si andrà per le lunghe. Ma finché si rimarrà sulle battute sportive è giusto così, poi vediamo cosa decideranno altri".
Crede in questa Juve anche se, realisticamente, ammette che in Europa ci sono autentici colossi con i quali non sarà facile competere: "Lo sappiamo che ci sia un po' di divario tra noi e le grandi squadra europee tipo Barcellona, Real Madrid, Bayern, secondo me sono ancora superiori. Però, quando le affronteremo, e già affronteremo una di queste nel girone, possiamo misurarci. Non vuol dire che perderemo, perchè non sempre vince la favorita, però noi abbiamo tutte le carte in regola per poterli mettere in difficoltà e provare a vincere. Ma sicuramente non siamo dei favoriti per la vittoria della Champions League".
Poi il tormentone Conte, con i suoi appunti ad una campagna di calciomercato un po' monca; ma, a detta di Pavel, in casa Juve regna l'armonia: "La società durante questi anni si è veramente rafforzata, si è creato un gruppo eccezionale. Devo dire che tra settore sportivo e quello societario, c'è veramente un buon feeling. Ogni tanto ci sta che qualcuno sbuffi e dica delle cose. Ma c'è grandissima sintonia tra Antonio e la società, non vedo nessun problema".
A chi già vaticina un addio del tecnico salentino a fine stagione così risponde Nedved: "Non è giusto affrontare una stagione calcistica dove ti aspettano impegni importanti come campionato e Champions League pensando che l’allenatore potrebbe andare via. Noi dobbiamo esser concentrati sul lavoro che dobbiamo fare durante l’anno, poi è normale che a fine anno, sempre a fine anno, ci si sieda a un tavolo. Lo abbiamo fatto l’anno scorso e lo faremo di nuovo. E poi faremo le nostre valutazioni, cosa vorrà il mister e cosa vorrà la società. Nessuna paura, assoluta tranquillità, consapevoli che siamo davvero forti e possiamo fare davvero molto bene su tutti i fronti. E poi tutto il resto arriva dopo".
Video dell'intervista di Nedved a Sky (video Superfly, TifosiBianconeri.com)
 
Infermeria Juve: Vucinic, Caceres e Marchisio - Saranno probabilmente tre, se le Nazionali non ci riserveranno altre brutte sorprese, le pedine di cui Conte non potrà forzatamente disporre in vista di Inter-Juve: "Purtroppo sono gli imprevisti del nostro mestiere, ci sono gli infortuni, bisogna affrontarli da professionisti; il recupero sta andando bene"; per lui il rientro dovrebbe essere previsto dopo la gara di Champions League, per la prossima di campionato.
Ma a preoccupare di più in questo momento sono le due infauste e impreviste novità: gli infortuni regalati dalle Nazionali.
Caceres "è stato sottoposto a risonanza magnetica al ginocchio destro questo pomeriggio - recita il sito ufficiale - L’esame, effettuato dal professor Faletti ha evidenziato che il menisco esterno è lesionato e ribaltato nell'articolazione, pertanto è necessaria una meniscectomia artrocopica. Domani mattina il difensore sarà operato in artroscopia presso la clinica Fornaca dal Professor Quaglia".
Per lui si prospetta un'assenza intorno ai 40 giorni.
Quanto a Vucinic ieri "ha lavorato in piscina e proseguito le cure. L’ampio ematoma al ginocchio sinistro, causato da uno scontro di gioco durante la partita contro la Polonia, si riassorbirà progressivamente".Quasi certamente salterà la sfida con l'Inter e si proverà a recuperarlo per la gara di Champions. Scaldano dunque i muscoli Quagliarella, Llorente e Giovinco, candidati alla sostituzione del montenegrino.
 
Galliani: Diritti tv? I club dovrebbero essere soddisfatti - Sette club, guidati dalla Juventus, mettono in discussione l'accordo tra la Lega di serie A e Infront, convinti come sono dai diritti tv si possa ricavare di più (attualmente, inclusi quelli esteri, si sfiora il miliardo). Se ne parlerà, dice Beretta, nell'assemblea di Lega del prossimo 13 settembre. Ma Galliani, a capo, assieme a Lotito, della cordata vincente che ha portato all'elezione di Beretta e alla nuova governance della Lega stessa, afferma di non comprendere la contestazione delle sette società scontente: "Io credo che dovrebbero essere tutti soddisfatti visto quello che portiamo a casa", sono state le sue parole a margine della presentazione dei palinsesti Sky.
Tuttavia Juve, Inter, Fiorentina, Roma, Sampdoria, Sassuolo e Verona sono ben determinate a dar battaglia: il compenso di Infront che, a fronte del rischio per il minimo garantito di 900 milioni, riceve 35 milioni, è ritenuto eccessivo rispetto ad altri competitors internazionali; inoltre c'è insoddisfazione per i diritti venduti all'estero (la serie A 'vale' un quinto della Premier League); infine si pretende trasparenza sull'operato contabile di M&P Silva, il broker che si è aggiudicato i diritti stessi, il cui titolare, Riccardo Silva, avrebbe incassato 67 milioni euro contro soli 120 finiti ai club.
Nel mirino i rapporti tra Riccardo Silva (proprietario anche di Milan Channel) e l'advisor della Lega, Infront Italia, di Marco Bogarelli (a sua volta advisor del Milan), del quale Silva in passato è stato partner nella galassia Mediaset. Ciliegina sulla torta delle polemiche il misterioso rapporto di collaborazione (remunerato con 370.000 euro annui) con Infront, poi peraltro smentito da Infront stessa, dichiarato (a La Zanzara, su Radio 24) da tal Sabina Beganovic, attrice tedesca bosniaca gravitante nel giro delle donne di Berlusconi.
Insomma l'ennesimo pasticciaccio, su cui le sette società vogliono far luce, per cominciare a dare una prima picconata ad un governo di Lega nato, come disse a caldo Andrea Agnelli, in base a "dinamiche figlie di un continuo mercanteggiare", "dinamiche tipiche del nostro Paese, e la Juventus non ci vuole stare".
 
Il J College è stato premiato dall'ECA - Il J College, col suo Liceo Scientifico delle Scienze Applicate per i ragazzi delle giovanili bianconere, è un esempio per il calcio europeo: questo il giudizio dell'ECA (European Club Association) che lo ha insignito dell' "ECA Best Achievement Award" per la categoria "Youth Development". A ricevere il premio, nel corso dell'Assemblea Generale dell'ECA, il presidente Andrea Agnelli e l'amministratore delegato Giuseppe Marotta, giustamente orgogliosi che il progetto delle Juventus sia stato giudicato il migliore tra tutti quelli varati dai club europei e dedicati all'educazione e alla crescita dei ragazzi che militano nei settori giovanili.
"Tante famiglie ci affidano i loro ragazzi - ha dichiarato Marotta - e noi abbiamo la responsabilità di conciliare la loro crescita sportiva con quella umana. Il J College è nato lo scorso anno proprio per permetterci di assolvere questo importante compito al meglio delle nostre possibilità e siamo lieti che un organismo autorevole e prestigioso come l’ECA riconosca la qualità del nostro progetto".

 


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