Conte ritrova Vucinic per frenare l'autostima dell'Inter. Diritti tv: è tregua.

News, 14 settembre 2013.
 
Conte porta a Milano 22 giocatori: Vucinic e Barzagli ce la fanno; indisponibili Marchisio, Caceres, Pepe e Rubinho. Conte: La sfida di domani è importante psicologicamente soprattutto per l'Inter che potrebbe vederne uscir rafforzata la sua autostima; per noi sono tre punti. Conte: Io all'Inter? ho ancora un altro anno di contratto con la Juve, mi basta e mi avanza". In Lega è tregua sui diritti tv: ci sarà un'indagine ricognitiva preliminare per capire quali prospettive vi siano per il futuro.
 
Vucinic ce la fa - Alla fine Mirko Vucinic ce l'ha fatta: la brutta botta al ginocchio sembra non dargli più troppo fastidio, si è già allenato regolarmente sia l'altroieri che ieri; e Conte l'ha messo nell'elenco dei convocati e probabilmente lo manderà in campo dall'inizio in coppia con Tevez; in una gara così uno con la sua classe può fare la differenza. E dovrebbe partire dal primo minuto anche Barzagli, anche lui recuperato e pronto a formare la cerniera difensiva con Bonucci e Chiellini.
Chi invece è rimasto a casa, oltre a Marchisio e ai recenti infortunati Caceres e Pepe, è il terzo portiere Rubinho, vittima di una lesione del gemello mediale destro; per lui la prognosi è di tre settimane. Il suo posto è stato preso dal diciottenne Leonardo Citti, portiere della formazione 'Primavera'.
Questo l'elenco dei 22 partiti poco dopo le 19 da Torino in direzione Milano: Buffon, Storari, Citti, Chiellini, Ogbonna, Barzagli, Bonucci, Pogba, De Ceglie, Peluso, Motta, Padoin, Pirlo, Asamoah, Vidal, Lichtsteiner, Isla, Vucinic, Tevez, Giovinco, Llorente, Quagliarella.
 
Conte: Psicologicamente è più importante per l'Inter - Inter-Juve è sempre stata una partita importante, a volte decisiva nella corsa allo scudetto; stavolta arriva molto presto, solo alla terza giornata e la sua importanza pesa dunque soprattutto sul versante psicologico, su quello che alle due squadre porterà a livello di autostima; e la pressione maggiore, in tale direzione, va a gravare soprattutto sui nerazzurri, reduci da una stagione fallimentare. Questo un concetto che Conte ha tenuto a sottolineare nella sua conferenza stampa: "Io penso che la sfida di domani sia molto importante da un punto di vista psicologico, soprattutto per loro, perchè in caso di vittoria sicuramente si alzerebbe l'asticella dell'autostima. Cosa che è avvenuta a noi due anni fa quando alla quarta di campionato affrontammo il Milan che veniva indicata da tutti come superfavorita, avendo giocatori come Ibrahimovic, Thiago Silva, Nesta, Gattuso, Robinho, Pato...  e noi riuscimmo a vincere quella partita e sicuramente fu una partita che ci diede consapevolezza, una spinta all'autostima, ci fece capire che col lavoro avremmo potuto competere ad alti livelli". E ancora: "Oggi l'Inter è una squadra che viene da due stagioni non bellissime, stanno ricreando l'autostima e la vittoria contro la squadra che ha vinto due scudetti consecutivi e due Supercoppe può farti crescere l'autostima e può farti capire che sei sulla strada buona, farti diventare pericolosa. E' esclusivamente una considerazione fatta da un nostro passato. A noi è successo questo, quindi bisognerà fare molta attenzione".
Toccherà dunque ai bianconeri stroncare le velleità di rinascita dell'Inter, per questo occorrerà fare molta attenzione: "Conosciamo comunque il modo di giocare dell'Inter, bisognerà fare grande attenzione sulle loro ripartenza, da parte di Alvarez, da parte di Palacio, da parte degli esterni che sono pronti a far ripartire l'azione; anche Guarin, che palla al piede ha un'ottima progressione e può spaccare in due la squadra. Quindi, da ieri stiamo lavorando, perchè da ieri ho avuto la possibilità di lavorare su questa partita. Stiamo cercando di prepararla nel migliore dei modi, sapendo i punti più forti loro e cercando di sfruttare le debolezze che hanno loro, come le abbiamo noi".
Per il resto vale tre punti, come tutte le altre: "E' una partita che comunque vale tre punti, non dimenticando che vincendo poi dovremmo affrontare il Verona e se per caso col Verona dovessimo perdere, è come non aver fatto niente. Sono tre punti alla base, sapendo che si tratta di una partita importante soprattutto dal punto di vista psicologico, da un punto di vista loro". E ancora: "Per noi è importante, ma come è importante la partita di domani, sono importanti tutte le partite che affrontiamo. Sono tre punti domani, saranno poi tre punti contro il Verona. Se fai tre punti domani e poi perdi col Verona, è come non aver fatto niente".  
Video della conferenza stampa di Antonio Conte (parte prima, da Superfly).
 
Conte: Ho un altro anno di contratto, mi basta e mi avanza - Come ad ogni intervista anche in questa conferenza stampa è tornato il tormentone del fututo di Conte, questa volta passando per la possibilità di allenare un giorno l'Inter: "Io sono sulla panchina della Juventus - ha liquidato l'argomento Conte - sono molto contento, ho ancora un altro anno di contratto, mi basta e mi avanza".
Quanto alla sua gestione della rosa, ha escluso di avere in mente un turnover prestabilito perché, come sempre, le sue scelte rispecchiano quanto visto in settimana: "Io non penso ci siano modelli prestabiliti sul turnover, penso che ci sia una situazione che deve essere monitorata di giorno in giorno, e valutata attentamente. Non è che uno ha un sistema, una metodologia, ne faccio giocare tre, ne faccio giocare quattro, ne faccio giocare cinque, non ne faccio giocare nessuno. Varia di volta in volta rispetto alla condizione fisica, psichica, perchè questi impegni possono pesare sul giocatore. Quando iniziano ad esserci tanti impegni, ci sono più carichi che dobbiamo valutare, sia il carico interno che il carico esterno. Dovremo fare grande attenzione. Però ripeto, non c'è un modo, un sistema, qualcosa di studiato o prestabilito, c'è molto colloquio e molto occhio".  E dunque, se sinora la formazione è rimasta praticamente sempre la stessa, la musica potrebbe cambiare quando gli impegni, e i relativi carichi, si intensificheranno: "Sicuramente varia la scelta della formazione se in un mese avrai sette partite, una ogni tre giorni. Questo è inevitabile che cambia. Io ho molta fiducia, sono sereno perché ho fiducia, serenità, questa me la dà il lavoro quotidiano che fanno tutti i calciatori". Poi c'è da fare i conti con gli infortuni: "Dispiace per l'infortunio di Caceres, dispiace per l'infortunio di Pepe, per fortuna vediamo il bicchiere mezzo pieno che c'è Barzagli che sta meglio e Vucinic che ha avuto solamente questo brutto colpo al ginocchio. Ma io ho grande fiducia nel gruppo, nei miei calciatori, perché li vedo come lavorano e questo mi lasciamo molto sereno e tranquillo".
Non ha nascosto la soddisfazione per le belle parole du di lui dette recentemente da Buffon ('Sono rimasto perché mi ha convinto Conte') e da Vidal ('Conte ha esaòtato le mie qualità e mi ha fatto vedere il calcio in modo diverso, molto più professionale'): "Io penso che sia gratificante. Quando ascolti questo, giustifichi tantissimi mal di pancia, tantissimi nervosismi, tantissime ore passate a pensare, a studiare calcio e magari sottratte alla famiglia, perchè alla fine quando arriva la gratificazione da parte del calciatore io penso che sia la cosa più bella in assoluto. Penso che sia anche più bella di una qualsiasi vittoria. Se si apprezza il lavoro che si fa, sono molto contento e mi spinge sicuramente a cercare di dare sempre un qualcosa di più ai miei calciatori. Quello che io voglio, nel momento in cui mi lascio con un calciatore, di aver dato comunque qualcosa a questo calciatore, anche l'1%. Significa aver cercato di lavorare bene, significa aver cercato di dare un qualcosa ed essere ricordato poi nel tempo. Penso che queste siano le soddisfazioni maggiori per noi. Detto questo, ringrazio Gigi e Arturo, che sono due ottimi calciatori e due ottimi professionisti".
Video della conferenza stampa
di Antonio Conte (parte seconda, da Superfly).
 
Tregua sui diritti tv - Si preannunciava infuocata l'assemblea di Lega di ieri, con un possibile scontro infuocato tra le sette firmatarie della lettera ad Abete per chiedere di rivedere il sistema di vendita attualmente affidato all'Advisor Infront e l'attuale governance della Lega stessa. In realtà su questo terreno non c'è stata alcuna resa dei conti, anzi si è arrivati a condividere l'opportunità di cercare il modo di valorizzare al meglio il prodotto calcio per far fruttare quelle risorse che costituiscono il 60-70% degli introiti dei club: "Questo metodo di lavoro è stato accettato e approvato da tutti - ha chiarito all'uscita dell'assemblea stessa l'ad della Fiorentina Sandro Mencucci (uno dei sette firmatari della missiva) - anche perché è un metodo favorevole per tutte e venti le società. Si andrà a studiare e valutare bene quali saranno i diritti per il triennio 2015-2018". Certo, una soluzione non è stata ancora trovata, ma si è deciso di intraprendere una lungo cammino di ricognizioni del mercato per analizzare i possibili scenari evolutivi in vista della commercializzazione del triennio 2015-18; tale percorso prenderà il via già venerdì prossimo con un'audizione con i broadcasters interessati al calcio italiano (Sky, Mediaset e Rai) e con l'intermediario che attualmente lo rivende all'estero (Mp&Silva). La nostra, ha spiegato sempre Mencucci, non era "una presa di posizione che poteva andare contro l'advisor" ma solo la proposta di "un metodo di lavoro, un approccio che è stato condiviso da tutti". La stessa Infront ha  momentaneamente rinviato l'esposizione della sua proposta di rinnovo, che verrà ripresentata quando l'Assemblea avrà idee chiare in merito al mercato televisivo.
Vi sarebbe anche la possibilità di fare a meno dell'advisor e procedere alla vendita diretta, rinunciando alla sicurezza del minimo garantito. Ma "questa è un'ipotesi diversa che oggi non era all'ordine del giorno. Qualora il mercato non dovesse rispondere - ha sottolineato Mencucci, riferendo il parere unanime dell'assemblea - allora potrebbe essere adottata con la creazione di un canale Lega. Si vuole vedere cosa offre il mercato: questo è il primo studio che dovremo fare, c'è da valorizzare il prodotto e questo è compito nostro e dell'advisor con noi".
Qualche tensione si era avuta all'inizio, allorché De Laurentiis aveva rimesso in discussione addirittura la legge Melandri: "E' un aborto che ci azzoppa tutti". Poi lo stesso De Laurentiis ha preso male (e ha lasciato per primo l'Assemblea) l'accantonamento della sua proposta di un quarto sponsor sulle divise di serie A (oltre i due sponsors ufficiali e lo sponsor tecnico); l'assemblea in proposito si è divisa esattamente a metà (10 a 10).

 


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