Conte: In Champions siamo un'outsider pericolosa. Buffon: Sogno col popolo bianconero.

News, 17 settembre 2013.
 
Conte: Rotazione sì, distrazioni e sottovalutazione dell'avversario no. Buffon: La Champions è un sogno condiviso con tutto il popolo juventino. Nedved: La squadra ha acquistato il carattere di Conte, c'è la voglia di non mollare mai, di non darsi mai per vinti. Luciano Moggi Presidente onorario dello Juventus Club Cercola. Hamsik: 'Contagiato dall'antipatia della gente per la Juve'; ricordate quanto accadde a Marchisio?
 
Conte: E' tempo di turnover - Nella conferenza stampa pre-Inter Conte aveva spiegato che non esistono modelli prestabiliti di turnover, ma sarebbe stato il suo occhio che, monitorando la condizione psicofisica dei giocatori, avrebbe cercato di dosare gli impegni dei singoli. E adesso, all'inizio di un ciclo importante, è arrivato, a suo giudizio, il momento di fare qualche rotazione: "E' inevitabile che ci saranno delle rotazioni, non può non essere così perchè giocheremo ogni tre giorni e cercheremo di rotare i calciatori, cercando di non cambiare la nostra organizzazione, la nostra idea di calcio, sostituendo qualche giocatore che ha bisogno di lavorare, qualcuno che può essere più affaticato, qualcuno che ha bisogno di riposare, per essere pronto per la prossima. Confido molto nella rosa, in tutti i giocatori e sono convinto che mi daranno delle risposte". Nessuna quantificazione, nessun nome; però, a domanda diretta, esclude, per ora, Pirlo dal turnover: "Pirlo domani non ha bisogno di fermarsi, quindi giocherà. Ci sarà la rotazione per Andrea quando sarà giusto e quando sarà necessaria".
E' consapevole che il cammino che attende questa Juve in Champions League non ha nulla di semplice, a cominciare dalla trasferta in Danimarca, solo apparentemente facile:  "Io penso di avere abbastanza esperienza a livello calcistico per affermare che partite facili non ce ne sono. Eventualmente puoi dire che è stata facile dopo che la partita è finita, che hai vinto e che hai giocato bene. Non ci sono partite facili in Champions League, non ci sono partite facili in campionato, non ci sono partite facili. Faremo di tutto affinché il risultato finale possa far accadere questo,  Ma sappiamo che prima dovremo andare incontro a delle difficoltà. Dovremo essere bravi a superarle e a fare in modo che i media pensino che possa essere stata una partita facile, me lo auguro. Noi dovremo fare molta attenzione, fare tesoro ed esperienza della partita dell'anno scorso dove qui pareggiammo solamente a 7-8 minuti dalla fine contro il Nordsjealland".
Però rispetto allo scorso anno questa Juve ha un'arma in più, l'esperienza: "Io penso che l'anno di esperienza in più, per tanti di noi, può essere fondamentale quest'anno. Quando parlo di esperienza mi riferisco a tutto il percorso che abbiamo fatto e anche alla partita dell'anno scorso contro il Nordsjaelland, dove comunque pareggiando rischiammo di mettere in pericolo la qualificazione. Penso che da questo punto di vista la squadra sia molto più matura, sa che a livello di competizione europea non ci sono squadre cenerentola, anzi, bisogna sempre affrontare tutte le partite nella giusta maniera, anche perchè in Champions ci sono sei partite e il tempo per recuperare eventuali passi falsi non c'è, quindi diventa sempre più difficile".
Obiettivo? "Sappiamo che percorso abbiamo dovuto compiere per diventare quello che siamo ora in Italia e per tornare ad essere rispettati in Europa. Sappiamo anche però che c’è ancora strada da fare e un anno in più di esperienza può aiutarci. Ci apprestiamo ad affrontare la Champions da outsider, un'outsider pericolosa per chiunque. Sappiamo chi siamo e dove possiamo arrivare. Non dobbiamo porci dei limiti, altrimenti non sarebbe bello sognare, ma mantenere un sano realismo che ci faccia tenere i piedi ben piantati per terra".
 
Buffon: La Champions è un sogno condiviso - Accanto ad Antonio Conte in conferneza stampa c'era Gigi Buffon, il capitano di questa squadra sul campo, ma anche il portavoce del sentire del popolo bianconero, con cui condivide il sogno Champions: "Non è un sogno personale, è un sogno condiviso con tutti. Quando dico tutti intendo il popolo juventino e tutto quello che circonda noi come squadra e come società, perché poi alla resa dei conti penso che vincere una Coppa dei Campioni sia un qualcosa di anormale. Alla Juve e a tantissime altre grandi squadre non è capitato poi così spesso. Il fatto di poter magari un giorno conseguire un risultato simile sarebbe sicuramente una grandissima soddisfazione, non personale, ma di gruppo".  
Se l'esperienza e il potenziamento della rosa possono aver contribuito a rendere questa Juve più competitiva a livello europeo rispetto a quella dello scorso anno, di 'quella' Juve nell'attuale non deve esser venuta meno quella componente fondamentale che le ha permesso di crescere tanto in fretta: l'entusiamo. Dice Buffon: "Diciamo che sulla carta, dopo due anni così importanti come quelli che abbiamo trascorso, sicuramente grazie al mercato oculato della società dovremmo essere migliori. Però, come dico sempre, le conferme, ce le darà solo il campo e alla fine sarà sempre la nostra voglia di stupire e di rimanere entusiasti che secondo me potrebbe confermare il fatto che abbiamo fatto un altro passo in avanti saremo saliti di un altro gradino. E' determinante il fatto di mantenere alto il livello di entusiasmo e la grande voglia di stupire".
 
Nedved: E' una Juve che  non molla mai - Ha parlato anche Pavel Nedved ieri, a margine della decima edizione della "Vialli e Mauro Golf Cup",  gara benefica organizzata dalla "Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport" onlus, svoltasi al "Royal Park I Roveri" di Fiano Torinese.
Ed era un Pavel Nedved soddisfatto della Juve che sta vedendo, una Juve che reca ben visibile l'impronta del suo allenatore, uno che molla mai, come del resto era anche Pavel: "C'è il marchio di Antonio, la squadra lo segue, ha acquistato il suo carattere, c'è la voglia di non mollare mai, non si danno mai per persi. Io sono molto contento per come stanno facendo i ragazzi e spero che si continuerà così".
Non preoccupa Nedved, come non preoccupa nessuno nell'ambiente bianconero, l'aver perso la testa della classifica dopo 17 mesi, è solo un mero dato statistico: "E' un dato che avevamo una partenza di campionato molto difficile, perciò noi siamo contenti di quello che abbiamo raccolto nelle prime tre partite, perchè la squadra si è espressa bene, ha giocato un bel calcio. E' stata molto dura a Milano, ma credo sia stata una bella partita, giustamente finita pari".
Ma ora ad attendere questa Juve c'è una nuova avventura in Champions e la speranza è che il gap con le big d'Europa si sia ridotto rispetto alla scorsa stagione: "Questo lo dirà solamente il campo, però io credo che la Juve si sia rinforzata, che sia più forte e ora tocca ai giocatori dimostrarlo sul campo. Io credo che sarà pronta".
L'obiettivo numero uno resta, certo il campionato:  "Noi puntiamo sul campionato, come ogni anno. Siamo molto competitivi e credo sia giusto così", ma un ammiccamento alla Coppa dalla Grandi Orecchie non può certo far male: "Sappiamo che in Europa alcune squadre sono più forti di noi. Ma non sempre vince il più forte. Quindi ci saremo anche noi".
Come Conte, ammonisce a non sottovalutare i danesi: "Nessuna partita è da sottovalutare, commetteremmo un grave errore: anche l'anno scorso col Nordsjaelland abbiamo faticato e pareggiato alla fine. Sarà una partita dura, per esperienza so che queste squadre in Europa si trasformano. Dobbiamo stare molto concentrati e partire col piede giusto".
Parole di miele per Tevez: "Tevez è un fuoriclasse, ha colpi da vero campione e si sacrifica per la squadra. Carlitos è il massimo per una squadra, siamo felici di averlo con noi"; e per Pogba: "E' fortissimo. Può vincere il Pallone d'Oro, non ho dubbi a riguardo. Ha solo vent'anni, quindi ha tutto il tempo per migliorare ancora tantissimo".
Un incoraggiamento per Llorente: "Lui viene da un altro campionato dove si gioca un po' diversamente, poi è arrivato in una squadra già collaudata, che ha dei meccanismi di gioco. Lui ha bisogno solamente di tempo perché è un campione che sicuramente ritroveremo e sarà molto utile più avanti".
 
Luciano Moggi presidente onorario dello Juventus Club Cercola - Si è svolta a Cercola, in provincia di Napoli, l'inaugurazione della nuova sede sociale dello Juventus Club DOC della cittadina vesuviana. All'evento erano ospiti Salvatore Cozzolino di Ju29ro.com e Antonello Angelini. Ma il vero mattatore della serata è stato Luciano Moggi, il quale è stato insignito della carica di Presidente Onorario del Club, attestazione che l'ex Direttore Generale della Juventus ha accolto con malcelata commozione. La nuova fiammante sede del club, che conta oltre 600 iscritti ed è uno dei più grandi d'Italia, è stata presentata dal Coordinatore Regionale Giacomo Noviello e dal Presidente del Club Luigi Palumbo. Come al solito i temi relativi a Calciopoli sono stati i più discussi, con molte domande sulla genesi e sui probabili sviluppi futuri.
 
Hamsik e Marchisio: trova la differenza - Ieri il pezzo forte della Gazzetta dello Sport era l'intervista a Marek Hamsik il quale, rispondendo alla domanda di Mimmo Malfitano ('Dica la verità, anche Lei come i tifosi quando vede bianconero diventa furioso'), affermava: "Vivendo a Napoli è normale che si venga contagiati dall'antipatia della gente per la Juve. Certo non posso dire che si tratti di una partita come tutte quante le altre, la tensione dell'ambiente l'avvertiamo tutti".
E subito alla nostra mente è tornato il 'caso Marchisio', il quale a gennaio, in un'intervista a Style (inserto del Corriere della Sera), alla domanda se provasse 'una sana vena di antipatia' per qualche giocatore in particolare aveva risposto: "Non qualche faccia in particolare, ma una squadra, soprattutto dopo le finali ruvide di Coppa Italia e Supercoppa: il Napoli. Quando me li trovo di fronte scatta qualcosa". Una dichiarazione che peraltro riportava direttamente a vicende di rivalità sportiva, non a fattori ambientali.  Apriti cielo: dichiarazioni della società Napoli, del sindaco partenopeo e di altri illustri luminari del luogo che stigmatizzavano severamente il comportamento del centrocampista bianconero ("grave offesa" scrisse il Napoli, "dichiarazioni di una superficialità intollerabile" sentenziò Guido Trombetti, assessore regionale ed ex rettore della Federico II); la stessa Gazzetta accusava Marchisio di fomentare gli animi dei tifosi. La pagina Facebook del calciatore venne riempita di insulti. Una mente perversa partorì e distribuì persino su Google Play una folle applicazione dal titolo 'Picchiamo Marchisio', in cui si vedeva il giocatore rincorso e assalito da calciatori e allenatore del Napoli che dovevano prenderlo a bastonate e poi verificare i danni infertigli.
Ovviamente stavolta non è accaduto assolutamente nulla di tutto ciò, ci mancherebbe: Hamsik si tiene la sua antipatia, che sia sua personale o dell'ambiente poco importa. In casa bianconera interessa una cosa sola: lavorare per sconfiggere il Napoli sul campo, giocando a pallone, con le leggi dello sport. Alla Juve e ai suoi tifosi interessa e piace solo questo.

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