Conte: Siamo la Juve, le pressioni vanno gestite, non subite.

News, 22 settembre 2013.
 
Per la partita col Verona Conte ha convocato 23 giocatoti: torna Marchisio. Le pressioni alla Juve sono normali, bisogna conviverci, non farsene schiacciare. Conte preannuncia le novità nella formazione: Storiari per Buffon, possibile Ogbonna per Chiellini: Llorente? forse. La 'Primavera' bianconera perde malamente il derby.
  
I 23 convocati - Per la gara contro il Verona conte ha convocato 23 giocatori; nella lista, diramata da Conte dopo la rifinitura, spicca il ritorno, preannuciato in conferenza stampa, di Marchisio; fuori per infortunio Pepe, Caceres e Rubinho, questo è dunque l'elenco dei convocati: Buffon, Chiellini, Ogbonna, Pogba, Marchisio, Vucinic, Tevez, De Ceglie, Giovinco, Peluso, Llorente, Barzagli, Motta, Bonucci, Padoin, Pirlo, Asamoah, Vidal, Lichtsteiner, Quagliarella, Storari, Isla, Citti.
 
Conte: Le pressioni? Normale amministrazione per chi è alla Juve - Due vittorie (tre con la finale di Supercoppa) e poi due pareggi sono stati sufficienti per far gridare alla crisi della Juve; ma la cosa non toglie la serenità a Conte: "E' normale amministrazione, perché siamo la Juve. Già l'anno scorso abbiamo avuto un assaggio di questo, quando abbiamo fatto tre pareggi in Europa, nelle prime tre partite, quando all'inizio avevamo rischiato qualche vittoria, così come quando abbiamo perso in casa contro l'Inter. Normale amministrazione, chi è alla Juventus sa benissimo che ci sono tantissimo grandissime pressioni e bisogna essere bravi a convivere con queste, non farsi schiacciare, anzi, usare questo tipo di pressioni come un'arma in più per cercare di tirare fuori sempre tutto. Quindi, molto molto sereno da questo punto di vista, niente di nuovo all'orizzonte". In fondo "questa è l'Italia, questo è il nostro mondo. Viviamo di eccessi e di negatività massime. Ripeto, noi dobbiamo sempre essere molto equilibrati e gestire queste pressioni, perché siamo la Juventus e significa e comporta questo. Tutto all'eccesso o magari tutto da buttare, perché comunque quando si è in mezzo, nelle cose equilibrate, non servono a nessuno, nel senso che non servono a far parlare e non servono a niente. Però, ripeto, questo senza essere polemico, siamo molto sereni perché sono le stesse identiche cose ascoltate un anno fa. Ma abbiamo un anno in più d'esperienza e quindi dobbiamo essere bravi a gestire sempre tutte le situazioni".
Né lo sorprende la buona partenza di squadre come Napoli, Roma e Inter, tutto previsto: "Non mi ha sorpreso questo, perché basta andare un po' indietro di qualche settimana ed ascoltare quello che ho detto. Ho detto che quest'anno sarà comunque un cammino molto complesso, perché ci sono squadre che si sono rinforzate e che possono ambire alla vittoria dello Scudetto. Avevo parlato del Napoli, della Roma, dell'Inter, che non hanno le coppe e hanno la possibilità di lavorare e bene. Avevamo parlato della Fiorentina, del Milan, della Lazio. Quindi non sono assolutamente sorpreso, questo non mi sorprende, anzi, è per noi una conferma del fatto che sia un campionato stimolante, intrigante, dove dobbiamo essere molto bravi per fare un ottimo campionato, per cercare di essere competitivi e cercare di vincere. Tutto nella norma".
E non vorrebbe ripetere una partita come quella di Copenhagen perché "sinceramente è bello giocare a calcio, è bello creare bel gioco e tutto, però alla fine la palla la devi... Come tipo di partita, ribadisco che, l'abbiamo rivista anche assieme ai ragazzi, nella fase di possesso noi abbiamo fatto molto molto bene, perché abbiamo creato tantissimo, tutte situazioni che avevamo studiato e che si sono verificate. Infatti potevamo segnare un po' tutti nella partita con il Copenaghen, anche sui calci di fermo siamo stati molto bravi avendo alzato la linea di altezza con l'inserimento anche di Peluso. Solo che siamo stati anche meno bravi nell'unica palla calciata, una punizione da quaranta metri, in cui un rimpallo ha favorito un giocatore del Copenaghen. L'atteggiamento nella fase di possesso mi è piaciuto perchè la squadra è stata molto propositiva, mentre in fase difensiva non siamo stati bravissimi; anche se abbiamo subito un gol in una palla inattiva, abbiamo visto che alcuni movimenti, alcune scalature, non sono state eccezionali e precise come devono essere.  Ma quando parlo di fase difensiva, iniziando dagli attaccanti, passando per i centrocampisti e fino a coinvolgere i difensori".
  
Conte e il turnover - Anche contro il Verona Conte darà un turno di  riposo a qualche titolare, e un cambio lo annuncia lui stesso: Storari al posto di Buffon: "E' un avvicendamento normale, lo abbiamo fatto anche l'anno scorso. Gigi viene da due partite giocate in Nazionale, partite consecutive. Gliene aspettano altre, contro Chievo Verona, con Torino, Galatasaray e Milan, quindi d'accordo con Gigi e con il preparatore si è voluto dare un turno di riposo a Gigi, in maniera molto serena. Fa parte anche di quel discorso di rotazioni, di cercare di coinvolgere tutti, perchè se vogliamo essere competitivi su più fronti, e quando parlo di più fronti parlo di campionato, di Coppa Italia e di Champions League, è tutta la rosa che deve essere coinvolta. Questa è una sfida per noi, è un momento di crescita che ci deve essere, perchè non possiamo pensare di fare tutte le partite con undici titolari. Arriveremmo ad avere dei giocatori senza più energie e non sarebbe neanche giusto perchè chi si allena si alena duramente, fa parte della Juventus e in passato abbiamo dimostrato che abbiamo vinto con l'apporto di tutti quanti. Quindi ci saranno delle rotazioni necessarie, però sono molto sereno e molto tranquillo, perchè sono ragazzi che meritano di essere alla Juventus, hanno partecipato alle vittorie della Juventus e che parteciperanno alle future vittorie della Juventus".
Anche Ogbonna potrebbe trovar posto nella formazione antiscaligeri, magari al posto di Chiellini, un'ipotesi che Conte non esclude: "E' un'opzione che stiamo considerando, anche perché Ogbonna è un calciatore che abbiamo preso proprio per permettere ai tre difensori centrali titolari, insieme a Caceres, di rifiatare, di allenarsi, perchè non si può solo giocare. Giocando  sempre e solamente, perdi alcune caratteristiche che solo l'allenamento ti danno. Angelo mi è piaciuto come ha giocato, quello che ha fatto. Sicuramente può migliorare, come sicuramente può migliorare tutta la squadra. Per noi Angelo rappresenta un giocatore importante perchè ci deve permettere queste rotazioni che saranno sempre più importanti. Ripeto, se vogliamo e pensiamo di provare ad essere competitivi su tutto, per forza di cose bisogna coinvolgere tutta la rosa. Questo è inevitabile. E' una bella sfida per tutti quanti, perché bisogna coinvolgere tutti, rischiando a volte anche qualcosa. Io ho schierato sempre gli stessi undici nelle prime tre settimane e mi avete detto: cavolo, hai schierato  sempre gli stessi undici. Perchè giocavamo ogni sette giorni. Adesso ci sono sette partite in venticinque giorni e c'è bisogno di fare rotazioni. E' impellente, c'è la necessità e l'obbligo, perchè se no rischiamo di arrivare già a Natale con il fiato bello corto e gli occhi incrociati per qualcuno".
E Llorente, il caso mediatico del momento? "Fernando sapete benissimo che è stato fermo un anno per le vicissitudini dell'anno scorso, quindi sicuramente ha avuto bisogno di più tempo per ritrovare le misure, per ritrovare l'intensità e per ritrovare anche la cattiveria agonistica, sia sua, che quella degli avversari in campo, perchè quando non giochi da un anno, tutte queste cose le perdi, è inutile che ci giriamo intorno.  Lui adesso si sta allenando da tre mesi, è inevitabile che bisogna dare la chance a Fernando, anche perchè se la sia e se la stia guadagnando in questi tre mesi, lavorando duramente. Ed essendo molto sereni quando gioca. Può essere che giochi domani, può essere che giochi mercoledì, può essere che giochi domenica prossima. Se domani gioca Llorente non ve lo dico"
E una cosa tiene a precisare: "Il fatto che io mi debba prendere delle critiche perché non utilizzo Llorente, cioè, sinceramente, lo trovo ingiusto. Io posso prendermi delle critiche se la squadra non ottiene dei risultati, se non gioca bene, ma non perché utilizzi o non utilizzi un giocatore"; e sgombra il campo anche dalle chiacchiere che avrebbero voluto l'acquisto di Llorente non sponsorizzato e nemmeno gradito da Conte; perché alla Juve, dice, le cose si fanno insieme e gioie e dolori conseguenti si vivono assieme: "Fernando Llorente è un giocatore, così come Pogba, così come Vidal, così come Tevez, così come tanti altri, che abbiamo scelto, abbiamo preso, tutti insieme. E tutti insieme supportiamo i giocatori. Questo che sia chiaro, perchè se no si instaura un giochino che è brutto, perchè si inizia a fare: questo l'ha voluto X, questo l'ha voluto Y. No, noi prendiamo tutto e li prendiamo tutti insieme, andando a vedere i giocatori insieme, guardando tutti insieme, ci prendiamo i meriti tutti insieme e ci prendiamo eventualmente i demeriti tutti insieme. Penso che questa sia stata la base dei nostri successi, aver condiviso sempre tutto, tutto, con la società, tutto: le scelte positive, qualche scelta negativa, penso poche, visto che si è vinto in questi due anni e si è azzerato il bilancio. Questa è una precisazione, perchè i calciatori li prendiamo tutti insieme e li supportiamo tutti insieme. Gioiamo tutti insieme, se Vidal è diventato un calciatore importante, se Pogba è diventato un calciatore importante, e magari patiamo tutti insieme se qualche giocatore, magari, per dire, Fernando, ancora non si è espresso ai livelli in cui si deve esprimere. Lo facciamo tutti insieme, uniti accoratamente, abbracciati e tutti in un solo colpo unico".
Marchisio è pronto: "Claudio ha ripreso, ha ripreso bene: nella partita di giovedì, nell'amichevole, l'ho visto bene, col piglio giusto, è un giocatore che torna a disposizione, un giocatore che fa comodo perchè mi permette di iniziare a fare la rotazione", ma "Non so se da domani, perchè schierarlo, pronti, via, potrebbe essere un rischio".
E Pepe? Lì purtroppo il discorso è diverso e complesso: "Per quanto riguarda Simone, ha avuto questo problema; bisogna avere grande pazienza, bisogna avere grande pazienza con Simone. Dispiace, perchè è un calciatore perchè comunque ci darebbe la possibilità anche durante le partite di avere un'opzione in più, però non mi illudo. Ma non mi illudo perché ha avuto un brutto infortunio, ha avuto un serio infortunio, è stato fermo un anno, adesso sta recuperando, però da lì a dire che Simone sia pronto a breve, sinceramente non me la sento di dirlo. Lavora con un'équipe di medici molto qualificata come la nostra per cercare di tornare quello che era prima".
 
Una brutta 'Primavera' sconfitta nel derby - E' stato un derby rocambolesco, perso dai giovani bianconeri proprio sul filo di lana. In realtà la 'Primavera' di Zanchetta aveva ampiamnete deluso sul piamo del gioco, per lunghi tratti comandato dai granata, che si erano portanti sul 2-0, risultato che aveva retto sino a 5 minuti dalla fine, complici anche un paio di occasioni sprecate da Donis. Poi improvvisamente, davanti a un Torino ch esembrava appagato e tranquillo, la Juve si svegliava e in quattro e quattr'otto raggiungeva il pareggio per merito di Marzouk e Ceria. ma in piena recupero il pasticciaccio finale: Untersee si faceva espellere e sulla conseguente punizione il granata Sparacello condannava i bianconeri alla sconfitta.
Giustamente arrabbiato e deluso, a fine gara, mister Zanchetta: "Devo rimproverare ai miei ragazzi un brutto atteggiamento, sapevamo che la partita sarebbe stata difficile e che loro sarebbero arrivati con grande entusiasmo ma abbiamo sbagliato molto e a tratti abbiamo mostrato anche un atteggiamento svogliato. Siamo stati in difficoltà soprattutto sulle palle inattive, ogni volta era un'occasione nuova per il Toro, non avevamo la giusta concentrazione e perdevamo tutti i duelli: questo significa che loro sono stati più bravi e svegli. Sul terzo goal in particolare, è assurdo che ci fossero 3 o 4 uomini liberi in area di rigore. L'unica attenuante è che abbiamo cambiato molti giocatori, ci vuole tempo ed avremo ancora molto da lavorare, soprattutto sullo spirito di squadra".

 


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