Supercoppa: C'è il trionfo bis con la 'Primavera'! Buffon: Devo tornare a fare il Buffon.

News, 27 settembre 2013.
 
 
Buffon: Devo star più attento e fornire prestazioni da Buffon. Bis di Supercoppa: anche la Primavera trionfa all'Olimpico sulla Lazio. La soddisfazione di Zanchetta, Pessotto, Braghin dei protagonisti (Romagna, Donis, Gerbaudo, Ceria). I bianconeri preparano il derby.
 
 
Buffon: mea culpa, devo tornare a fare il Buffon - Intervistato da Sky Sport alla vigilia del derby, Gigi Buffon non si nasconde: anche lui poteva fare meglio.
Il discorso prende le mosse dalle ultime prestazioni quando la Juve alla prima avanzata degli avversari ha preso goal e la partita si è messa subito in salita con l'altra squadra che, già chiusa a riccio sullo 0-0, una volta in vantaggio si asserragliava e chiudeva tutti gli spazi: "Sarebbe meglio e sarebbe più gradito partire  magari in vantaggio, anche se ad onor del vero c'è da dire che nelle ultime 3-4 partite, al primo e unico tiro in porta, abbiamo sempre preso goal - ha esordito il capitano bianconero - I motivi sono sicuramente anche un pochino frutto del caso e delle situazioni contingenti che si vengono a creare. Poi indubbiamente ci sono anche degli errori di reparto, degli errori anche dei singoli, perché alla fine ognuno di noi, qualcosina di meglio potesse fare in tutti i gol che abbiamo preso, compreso il sottoscritto. Credo che però sia una situazione che ci possa stare, visto che siamo all'inizio di un'altra stagione. Ci possa stare perché fa parte di un percorso che deve tornare di nuovo ad essere ottimale e certo come lo è stato negli altri anni".
E, parlando degli errori dei singoli, ci sono anche i suoi, come i due contro il Chievo: "Devo sicuramente impormi di star più attento e sul pezzo e fornire prestazioni da Buffon. Inizia un momento caldo, i compagni devono avere una certezza dietro come io devo aver la certezza davanti. Da domenica dobbiamo dare il massimo e fare il massimo". Poi, alla domanda sulla situazione che sta vivendo Andrea Pirlo ha fatto questa riflessione: "Anch'io paradossalmente mi son trovato a sei mesi dalla scadenza. Il tutto mi faceva apprezzare di più il fatto che potevano essere le mie partite, anche da professionista, chissà. E poi magari volevi smentire di non essere alla fine, è una sfida continua. Certi campioni che si avviano verso la fine hanno bisogno di sfide, altrimenti l'aver già assaporato e metabolizzato tutto rende tutto più difficile. La sfida è creare una nuova sfida. Uno come Andrea non può esser messo in discussione, a quel punto smontiamo a pezzi gli stadi, non avrebbe più senso. Una società con tale occasione non se ne priverebbe mai".
 
Anche la Supercoppa 'Primavera' è bianconera - Non sappiamo se Lotito sarà riuscito a impadronirsi anche di questo incasso, ma si sicuro il verdetto del campo è lo stesso: la 'Supercoppa Primavera' finisce nella bacheca della Juventus; anche se, rispetto alla sfida tra due prime squadre, qui i ruoli erano invertiti: la Lazio si presentava come detentrice del titolo e la Juventus come vincitrice della Coppa Italia.
Il risultato è stato di 2-1, agguantato dai bianconeri con una prodezza di Donis, uno degli elementi di spicco di questa formazione, nei minuti di recupero, quando i supplementari già sembravano scontati.
I ragazzi di Zanchetta, partiti piano, dopo aver subito le prime sfuriate biancocelesti, erano passati in vantaggio al 33' del primo tempo con un bel goal di Gerbaudo su assist di Ceria e avevano tenuto il pallino del gioco sino alla fine del primo tempo, con un Sakor in grande spolvero. La Lazio aveva iniziato forte il secondo tempo, tutta protesa alla ricerca del pareggio, raggiunto al 21' quando Keita riusciva a bucare la pur solida difesa bianconera (schierata a tre, col capitano Garcia Tena, Niccolò Curti e il 97' Filippo Romagna, uno dei migliori in campo, un'autentica promessa); si arrivava al 90', ma nel primo dei quattro minuti di recupero un bel lancio in verticale di Ceria pescava Donis che lasciava partire un destro rapido e preciso che si insaccava alle spalle di Strakosha.
Poi solo la festa, con la Supercoppa alzata al cielo in uno sventolio di coriandoli.
 
La soddisfazione di Zanchetta & C. - "Una grande vittoria, più che di organizzazione, di spirito direi. Abbiamo trovato questa sera lo spirito che andavamo cercando dall'inizio della stagione. I ragazzi sono stati bravissimi e si sono meritati di vivere questa emozione e questa soddisfazione". E' felice ora mister Zanchetta, lui che in qualche occasione, come nel recente derby perso, aveva rimproverato i suoi ragazzi per un atteggiamento un po' molle. "Certo, non abbiamo tempo di respirare - continua - ma sicuramente i ragazzi sono intelligenti, quindi sanno che questo è un punto di partenza. Da qui dobbiamo partire e dimostrare il nostro valore. Abbiamo la possibilità di farlo già domenica, tutti hanno la possibilità di essere determinanti, perché con tante partite ci saranno dei cambiamenti, quindi sicuramente con questo spirito, atteggiamento, consapevolezza, dovremmo tenere conto di questa vittoria e cercare di sfruttarla al massimo".
Anche Gianluca Pessotto, responsabile tecnico del settore giovanile bianconero, non nasconde la sua soddisfazione: "La fortuna di stare alla Juventus è quella di avere la possibilità di competere e competere per tante possibili vittorie. Questa è una bella soddisfazione per tutti, per tutto il movimento, per i ragazzi, per il mister, per la Juventus, un altro trofeo da aggiungere alla bacheca già numerosa. Sono contento per tutti i ragazzi che hanno sofferto contro una squadra forte. Sono contento perchè eravamo una squadra giovane, con un '97 in campo. E' una soddisfazione, la stagione è appena iniziata e speriamo che questa grande vittoria dia fiducia alle potenzialità di questi ragazzi, che  hanno cercato di giocare, hanno tenuto duro e alla fine sono stati premiati. Se lo meritano, questo è l'inizio di un bel percorso. Devono continuare a lottare, soffrire, imparare, hanno tanti esempi positivi, sia in Prima Squadra che all'interno dello staff e devono quindi solo ascoltarli".
E poi ci sono loro, i veri protagonisti, a cominciare dal più giovane, Filippo Romagna, un '97 di grande prospettiva, uno che gioca già con la personalità di un grande: "E una grande soddisfazione, ma la cosa più bella è far parte  di questo grande gruppo. Io penso a migliorare giorno dopo giorno e piano piano arriveranno queste grandi soddisfazioni".
Donis, l'autore del goal decisivo, un altro che farà strada: "Sono molto contento, voglio giocare bene per la squadra, voglio aiutare sempre la mia squadra. Il mio goal? Non ho pensato, ho tirato la palla e ho segnato".
Gerbaudo, una colonna di questa Primavera, racconta il suo goal: "Palla bassa, ho attaccato bene il primo palo come dice il mister,la prima cosa che mi è venuta in mente è stata quella di calciarla".
Infine Braghin, responsabile del settore giovanile, giustamente orgoglioso dei buoni frutti che sta dando il lavoro sui giovani: "Avevamo già espugnato il San Paolo di Napoli, si sono ripetuti qui i ragazzi, quindi è veramente una grande impresa e una bella tappa nella loro crescita come calciatori. Dietro c'è il lavoro di tante persone, che stasera non sono qua. Noi siamo un po' il vertice di una piramide molto più numerosa, dove ognuno ha veramente aggiunto un tassello che ci permette poi di venire a raccogliere  serate come queste. Sicuramente si parte da lontano con un'attività di scouting capillare in tutto il mondo, con i nostri osservatori, fino ai vertici dello scouting. Poi quotidianamente i ragazzi sono seguiti a scuola, nel convitto. Ci sono tante persone, tanto lavoro e quando si arriva a questi risultati è per merito di tutti, anche se poi non si riescono a comprendere tutti nell'abbraccio ideale che meriterebbero. I ragazzi, noi tutti, avevamo bisogno di questa energia che ti danno le vittorie per trovare la forza di andare ancora oltre e continuare a vincere, perchè il pregio di lavorare in questa società è che si deve vincere".
 
Verso il derby - La gara con il Chievo e le conseguenti polemiche ormai sono il passato. Il presente è la necessità di preparare al meglio, sia tatticamente che psicologicamente, il derby, per evitare di incorrere in quelle ‘distrazioni’ che tanti problemi hanno causato negli ultimi tempi. Non partire subito sotto di un goal sarebbe già un buon inizio.
Quindi ieri mattina tutti a Vinovo, sotto lo sguardo attento di Pavel Nedved, per il solito programma delle giornate postpartita: defaticante per chi ha giocato, lavoro atletico e tecnico per gli altri. Da stamattina tutti concentrati sulla tattica.
Nel derby,  in un insolito mezzogiorno, torneranno nella formazione iniziale Bonucci, Vidal e Tevez; il turno di riposo a centrocampo stavolta potrebbe toccare a Pogba, anche se fare a meno di uno come lui non è semplice.

Foto Gallery