Supercoppa: fra un mese la decisione. Sospesa la chiusura del 'Meazza'.

News, 12 ottobre 2013.
 
Fissata dall'Alta Corte del Coni la data della discussione del ricorso della Juventus per l'incasso della Supercoppa. Andrea Agnelli a Londra ha parlato della fase di grande impasse in cui si trova il nostro calcio; ma tutti i media puntano forte solo sulla cessione di Pogba. Slitta, in attesa di approfondimenti istruttori, la chiusura del Meazza. Abete: 'Mercoledì o giovedì si terrà il Consiglio Federale; gli accertamenti disposti non riguardano il quadro normativo, ma gli eventi effettivamente intervenuti in occasione della partita Juventus-Milan'. Raggiunto un accordo tra Juventus e Bosch nell'ambito della riqualificazione della Continassa.
 
 
L'11 novembre la decisione sull'incasso della Supercoppa - "Alta Corte di Giustizia. Lunedì 11 novembre sessione di udienze: L’Alta Corte di Giustizia Sportiva ha diramato il calendario della prossima sessione di udienze, fissata lunedì 11 novembre 2013, alle ore 15.45". Nel corso della sessione saranno discusso, tra gli altri, quello riguardante "Juventus-FIGC-LNP Serie A- Lazio, per la suddivisione degli incassi in occasione della Supercoppa 2013". Com'è noto, la questione riguarda la suddivisione degli incassi di Supercoppa, che il Consiglio della Lega di serie A di cui fa parte Lotito, ma non Agnelli, ha assegnato quasi interamente alla Lazio (cui sono andati 1.800.000 euro contro i 500.000 toccati alla Juventus), per risarcirlo del fatto che non si fosse giocato a Pechino (che avrebbe procurato ai club quell'introito) per indisponibilità del club bianconero (condizione segnala assai per tempo ma mai presa in considerazione dalla Lega stessa). La questione era stata poi portata all'attenzione delle Sezioni Unite della Corte di Giustizia Federale che se n'era uscita con l'ennesima incompetenza federale: "viste le norme dello Statuto Federale nonché le norme dello Statuto-Regolamento di Lega Serie A e le altre norme federali applicabili dichiara inammissibile per difetto della competenza a conoscere della vertenza in capo alla presente Corte".
 
Non è Pogba il problema, ma il nostro calcio - Dall'altroieri, quando Andrea Agnelli, parlando al Londra al prestigioso convegno 'Leaders in football, ha fatto, a titolo meramente esemplificativo, il nome di Pogba come paradigma di quei giocatori che il calcio italiano fa sempre più fatica a trattenere (e l'emorragia è in atto da tempo), si sono sprecati fiumi di inchiostro e titoloni su una possibile, anzi probabile, anzi quasi certa partenza del giovane francese.  Quasi che il presidente bianconero si fosse presentato a quell'autorevole consesso ad anticipare le mosse del calciomercato bianconero o addirittura ad esibire la merce. In realtà Andrea Agnelli ha denunciato lo stato di degrado in cui versa il nostro calcio e anziché rincorrere il facile appeal attaccandosi al nome di Pogba sarebbe meglio che tutti, giornalisti orientanti compresi, leggessero le parole del presidente della Juventus, così come sono state riportate sul sito ufficiale del club.
 
Chiusura del Meazza per cori: slittamento - Era prevista per ieri la decisione della Corte di Giustizia Federale su ricorso del Milan avverso l'obbligo di disputare una gara a porte chiuse per i cori di discriminazione territoriale di suoi tifosi allo Juventus Stadium ma, è slittata (per dirla con un termine caro in casa Milan). "La C.G.F.: Considerato che, pur a fronte della tassatività delle prescrizioni vigenti, di precetto e sanzionatorie, in tema di cori o comunque espressioni di discriminazione razziale o territoriale, l’applicazione delle sanzioni a carico delle società di cui all’art. 18, comma 1, C.G.S., richiede comunque una valutazione concreta, in punto di fatto, della portata, dimensione, provenienza e percepibilità della manifestazione oggetto di sanzione in quanto di natura discriminatoria, onde stimarne la effettiva offensività;  
Ritenuto che la fattispecie concreta che costituisce oggetto della controversia qui in esame necessita di un approfondimento istruttorio indispensabile al fine di completare il quadro probatorio di riferimento, anche in considerazione della circostanza che, allo stato degli atti, la manifestazione risulterebbe percepita solo da uno dei collaboratori della Procura Federale, peraltro situato ad appena due metri di distanza dal settore dello Stadio interessato;
Stimato necessario, pertanto, sospendere nelle more l’esecuzione del provvedimento sanzionatorio oggetto di reclamo;
Per questi motivi la C.G.F. dispone a cura della Procura Federale l’acquisizione di ogni elemento probatorio utile ai fini della decisione, anche presso gli organi preposti alla gestione della sicurezza e dell’ordine pubblico, in relazione ai fatti di cui sopra. Sospende, nelle more, il provvedimento sanzionatorio oggetto di reclamo".
 
Abete: Gli accertamenti riguarderanno i fatti accaduti, non il quadro normativo - Il presidente federale Giancarlo Abete, l'altro giorno aveva assicurato che il prossimo Consiglio Federale esaminerà la questione della chiusura degli stadi per discriminazione territoriale; non c'era ancora una data fissata, "essendoci un procedimento appellato ancora in corso", cioè il ricorso del Milan.
Ieri la Gazzetta dello Sport titolava: "Rinviare l'udienza. Milan, il verdetto con le nuove norme. Se la sentenza slittasse di una settimana ci sarebbe il tempo per cambiare le regole". Niente di nuovo sotto il sole malato del calcio italiano, che ai cambiamenti di regole in corsa pare purtroppo (mal)avvezzo, c'è chi così ci ha guadagnato uno scudetto e chi ce l'ha perso.
Ora il rinvio c'è stato, dunque il procedimento è ancora in corso, ma la data del Consiglio Federale è stata fissata.
Così ieri sera Abete nell'intervallo di Danimarca-Italia ai microfoni di Raisport: "Avremmo un consiglio federale mercoledì o giovedì, cercheremo di lavorare su una norma che determini il più possibile delle sanzioni mirate, all'interno di un principio, quello della responsabilità oggettiva che è un principio riconosciuto internazionalmente. Non è stato accolto il reclamo del Milan, è stata sospesa la sanzione in attesa di accertamenti. Nei prossimi giorni avranno luogo questi accertamenti che non riguardano il quadro normativo, ma gli eventi effettivamente intervenuti in occasione della partita Juventus-Milan".
Sarà dunque solo slittamento o anche ribaltone?
 
Accordo con Bosch per la Continassa -  La Juventus dal sito ufficiale dà notizia di aver raggiunto un accordo con Bosch che metterà a disposizione la sua competenza nell’ambito dei lavori di riqualificazione dell’Area Continassa: "La competenza di Bosch al servizio della Juventus: la società bianconera si avvarrà infatti della collaborazione dell’azienda tedesca per il progetto di riqualificazione dell’Area Continassa, dove sorgeranno la nuova sede sociale, il Training Center, un hotel, edifici commerciali e residenziali. L’accordo preliminare, firmato nei giorni scorsi dall’amministratore delegato della Juventus Aldo Mazzia e da Gerhard Dambach, amministratore delegato  di Bosch Italia, è stato presentato oggi a margine dell’incontro 'Energia per il lavoro' , tenutosi nell’ambito della quindicesima edizione di 'Io Lavoro', la manifestazione in corso di svolgimento allo Juventus Stadium. Per i lavori di riqualificazione dell’Area Continassa, Bosch metterà a disposizione la propria esperienza tecnologica nella progettazione, fornitura e gestione di servizi completi per l’efficientamento energetico. In particolare, Bosch progetterà e realizzerà impianti di trigenerazione  che garantiranno risparmi sui costi energetici e riduzioni significative delle emissioni inquinanti. L’attenzione che sarà posta per la realizzazione delle nuove costruzioni e la scelta di utilizzare impianti performanti e all’avanguardia per migliorare l’efficienza degli edifici è un segnale concreto delle due Società nell’ambito della sostenibilità".

 


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