BATTIBECK! Il giallo di Cannavaro

battibeckPENDO DAL TUO PENDOLINO 

Bentrovato Battitore,

te lo confesso: non mi sei mancato per niente.
Non che il tuo amabile moraleggiare non sia di mio gradimento, anzi. E' che ad agosto c'è così poco di cui parlare e non mi va di sciupar chiacchiere con te.
Tornei estivi: il mio nipotino, quel dopato, mi ha battuto 6 a 1. Conto di rifarmi in campionato.
La querelle Mourinho-Lippi. Lascia stare, ascolta me: Lippi porta sfiga.
Più del calcio ha potuto l'atletica: la splendida vittoria della Semenya infangata dai soliti scandalizzatori di professione.
Ho riso tanto: tra tutte chi è che non ci sta? L'italiana che è arrivata sesta. L'Inter, in pratica, ai bei tempi.
"Quello lì è un uomo" dice la sesta: prima pagina della Gazzetta - i tuoi amici (e non dire di no) -, al solito morigerata e documentata nel riferire le accuse, senza alcun ammiccamento scandalistico. Una perdente getta il letame, e il ventilatore è sempre rosa.
Continuiamo la nostra querelle: secondo me è in QUESTI casi che bisogna vergognarsi di essere italiani.
Per fortuna è iniziato il campionato.
E non vedevo l'ora di parlare con te dei nuovi.
Cannavaro: ora tu dimmi come si fa a non odiarlo. Fosse restato, saremmo a giocarcela per il trentaduesimo.
Vedi, come sintomo di rimbesuimento dello juventino in questi due anni, l'infatuazione di molti per Legrottaglie mi è sempre sembrato il più evidente.
Quello si nasconde, questo comanda. Se c'è da correr dietro a un ventenne, non fa finta di tenere la posizione altrove, ma gli va dietro a costo della figuraccia. Un guerriero, un leader, e un astuto mestierante. Ma tu dimmi come sono ridotto dopo 3 anni: a spiegare la differenza tra Cannavaro e Legrottaglie. O anche solo tra Cannavaro e Chiellini.
Con lui, il CannaVero, la cara e vecchia accusa di ermafroditismo, ora piovuta sul capo del mio idolo Semenya, potrebbe tornare a noi: la solita Signora con due palle così.
Diego. Mi preoccupava la testa, la capacità di adattamento, l'intelligenza del giocatore. Ora: nel suo ruolo vedi il fosforo se si sa smarcare e girare verso la porta con continuità. E, cavolo, l'ha fatto per 90 minuti. Una volta girato, io mi fido. Anche se, per ora, il suo gioco viene castrato se non può mai alleggerire sull'accorrente in fascia. Almeno un terzino offensivo serve come il pane.
Ferrara. Senza lagnarsi dei giocatori mancanti, ha resuscitato almeno due morti, schierando un centrocampo che fino a due mesi fa ci sarebbe sembrato un orrore. Invece lo abbiamo digerito con tranquillità. Bravo anche lui.
Insomma, pronostici io non ne faccio, che ho paura degli interisti, però mi sembra che, se non altro, l'idea di vincere ci sia. Speriamo maturi anche l'idea per vincere.
Conoscendo il giocherellone che sei, so invece che a te piacerà misurarti con la segreta arte del prevedere il futuro.
Pendo dal tuo pendolino.
Buona Juve!


IL GIALLO DI CANNA E DEI LETTORI TRANS

Carissimo,

invece tu mi sei mancato. E tanto. Più del rumore dei nemici di Mourinho e dei pronostici di Lippi. Grande atletica, hai ragione. Grandissima. Scusa i miei gusti banali e retro, ma io sono fermo ai record e alle falcate di Usain Bolt e la sua Giamaica, che qualcuno dei nostri creativi, ricordi?, abbinò al bob. Naturalmente, fino a esame contrario, nutro grande rispetto per Caster Semenya, strumentalizzata da tutti e non solo dalla Gazzetta dello Sport (ma fa lo stesso). A proposito: lette le tirature estive della rosea? Roba da ottocentomila e fischia. In base ai tuoi calcoli, quante copie devono comprare al giorno quei residuati bellici di venti-venticinque suiveur? Non si finisce mai di imparare. Già che ci siamo, ti prevengo e consiglio anche qui un bel test umorale, se non proprio ormonale. Molti si addormentano moggiani e si svegliano morattiani. Gatta ci cova: non saranno mica diventati «trans», i clienti dei giornali?

Parliamo di cose serie e alla nostra altezza, please. A chi non piace Diego? Speriamo che resista. Speriamo, soprattutto, che a fine Ramadan torni Sissokò. Quanto a Cannavaro, io non avrei riaperto la storia, che per molti di voi è una ferita (il tradimento, la non ostensione del Pallone d’oro quando tornò a Torino da avversario, tutte ‘ste balle qui). Personalmente, mi sarei ripreso Criscito. Ma io non ho un sito dietro, non conto niente, davanti ho solo degli almanacchi, e proprio di uno di questi, il Panini, vorrei parlarti. Se «moraleggiassi», come hai vergato all’esordio, non ti direi quello che sto per dirti. Contro il Chievo, Fabio Cannavaro è stato ammonito dall’arbitro Gava. Ricapitolando: prima partita, primo giallo. Per tua e vostra conoscenza, le partite sono trentotto. Dunque, ne mancano trentasette.

L’almanacco, ecco. Ho sfogliato le statistiche della stagione 2004-2005, la prima di Fabio alla Juventus. Trentotto partite, sempre. Prova a indovinare quanti cartellini gli inflissero? Tre. Scritto in numero, 3. Il tomo è a disposizione, se non ti fidi. Ripeto: tre su trentotto partite disputate. Che nostalgia, amico mio, che emozioni per quelle scorte così discrete, così puntuali. Mi sono commosso, mi sono scaldato. Altra domanda: quale giornata coincise con il primo giallo? La ventiquattresima. Ripeto: la ventiquattresima. Giuro: mi sono venuti i lucciconi. Dove sei Luciano? L’arpia che è in te mi sbatterà in faccia le solite eccezioni e i canonici cavilli: aveva cinque anni in meno, aveva davanti il vero Emerson e non la mummia riciclata al museo del Gallianone, era un’altra Juve, fortissima, quadratissima, purissima. La Triade vigilava ai semafori, in un’orgia di giallorossoverde. Eccetera eccetera eccetera. Tutto quello che vuoi. Ah, Calciopoli; ah, le rose che non cogliemmo (le rose, occhio: non le rosee); ah, Qui Quo Qua.

«L’idea di vincere, l’idea per vincere»: bravo, sai che adoro i giochi di parole e detesto i giochetti al telefono. Mi chiedi di sfoderare il pendolino come se fosse un attributo sessuale. Lo farò, sì, ma con il canonico pudore dello juventino che, spiato, ha espiato. Sarà ancora Inter, nonostante la partenza di Zlatan Ibrahimovic. Spero che la Juve possa e sappia competere fino in fondo, nel rispetto di quel fair play che sempre emerge dai blog e dai forum dei tifosi, mai prevenuti e mai offensivi. Come i treni svizzeri, spaccheremo ancora il secondo, con il Milan e il suo strascico a premere e imprecare subito dopo. Nella Champions, che sarà vinta dal Chelsea di Carletto Ancelotti (complimenti a coloro che lo licenziarono dopo 144 punti in due campionati, considerando Van der Sar un’aggravante e non un’attenuante), usciremo con l’onore delle armi negli ottavi, in leggero ritardo sui tempi della Juve capelliana ma in perfetto orario rispetto a Ranieri. L’Inter arriverà in semifinale. Il rito abbreviato di Napoli scongiurerà l’associazione a delinquere ma non azzererà la frode sportiva. Gigi Moncalvo troverà un editore per il suo libro «scomodo». Il procuratore federale Stefano Palazzi premierà José Mourinho. L’Inter avrà un rigore contro.

Altro?