Smileland, supposte per i supporters

smileCommentando il sorteggio del girone di Champions League, l'A.D. juventino Jean Claude Blanc disse che il Real Madrid era il "regalo" che loro facevano ai tifosi juventini, per essere stati tanto vicino alla Juve in questi due anni.
Chissà cosa voleva dire visto che, come regalo, ai tifosi vengono chiesti 50 € per un biglietto di curva. Più che parlare di regalo diremmo che da Smileland arrivano supposte per i supporters.
I più delusi, sul web, sono quei tifosi che frequentano lo stadio, quelle parti della tifoseria organizzata che dello scempio e dello scippo di calciopoli avevano apprezzato solo l'allontanamento della Triade e del "granata" (così lo definiscono) Antonio Giraudo in particolare. Giraudo, in questi due anni sui forum, è stato descritto quasi come un novello Dracula a caccia del "sangue" dei tifosi, che dicono di essersi sentiti sempre poco considerati e tartassati da prezzi troppo alti, negli anni della Triade. Almeno allora il cast di attori che calcavano il palcoscenico valeva il prezzo del biglietto, ora neppure quello.
A differenza di Giraudo, questa nuova dirigenza veniva percepita da buona parte della tifoseria organizzata come "diversa"; confidavano di ottenere un trattamento migliore di quello ricevuto precedentemente e, quasi sicuramente, prezzi più accessibili.

Domenica 5 ottobre il pullman della Juve è stato fatto fermare prima dell’ingresso allo stadio. I tifosi, con metodi civilissimi, hanno protestato per il prezzo dei biglietti di curva di Juve-Real Madrid. "Potevano aumentare la tribuna e lasciare invariato il costo dei nostri posti", una delle frasi colte. Durante la partita, poi, dalla curva Nord è stato urlato per diversi minuti il coro "ver-go-gna-te-vi" ed è apparso uno striscione: "50 euro, vergogna". Che dice tutto. La protesta è nata appena la società ha presentato le cifre dei biglietti per il Real; la società ha detto la sua: "E' lo stesso prezzo dell’ultimo Juve-Real Madrid di quasi quattro anni fa". La rabbia è sbottata ancora di più anche per queste affermazioni. La gente ha risposto e da siti e forum bianconeri stanno tempestando le redazioni  dei quotidiani e delle tv con questa mail molto condivisibile, che pubblichiamo:



Spett.le giornalista, redazione,

Vi scrivo in relazione alle dichiarazioni rilasciate da Marco Fassone, responsabile marketing della Juventus, in merito ai prezzi dei biglietti della Champions che, secondo suddetto personaggio, sarebbero rimasti bloccati dal 2006 per venire incontro ai tifosi. Ebbene, tali dichiarazioni sono assolutamente false, come dimostra il lavoro di ricostruzione realizzato, attraverso fotografie di biglietti delle partite di quell'anno e articoli di giornale, con la collaborazione degli utenti di un forum bianconero.

Qui di seguito i link alle immagini:

Biglietto Juve-Real Madrid

e qui la campagna dei "mini-abbonamenti" di quell'anno:

Foto di un mini-abbonamento

CHAMPIONS LEAGUE (prime 3 partite): Poltroncine blu centrali € 180, Poltroncine blu € 135, Est 2 € 70, Est 1 € 50 (donne e U13: € 25), Laterale Ovest e Ovest 1 € 45, Est 3 € 45 (donne e U13: 25), Ovest 3 € 40 (donne e U13: 20), Teen 30, Est 4 € 50 (donne e U13: 15), Extra 3 € 15, curve € 25.

E' stato facile calcolare che assistere alle 5 partite disputate dalla Juventus in quella stagione è costato ad un abbonato, in totale, 90 euro e mai, in nessuna partita, si è raggiunto il costo di 50 €. In quell'occasione venne addirittura istituito un miniabbonamento per gli abbonati al costo simbolico di 25 €. Viceversa, in questa stagione, per le prime 2 partite è già stata raggiunta la cifra di 80 €, escludendo tra l'altro il costo del preliminare (15 €).
In riferimento, invece, alla precedente sfida di Champions League con il Real Madrid, allora costò 40 € e non 50, come detto da Fassone. Ma il paragone nemmeno si pone trattandosi, in quel caso, della fase ad eliminazione diretta e non del primo girone, quello per cui la vecchia gestione ha sempre predisposto miniabbonamenti o, comunque, sconti per gli abbonati.
Il signor Fassone fa, comunque, riferimento al presunto tasso di inflazione, per far passare il concetto che dovremmo persino ringraziare la società Juventus FC che non ne ha tenuto conto.
Se volesse il conto glielo faremmo noi, perchè da 40 € a 50 € l'incremento è del 25% in due anni.

I 50 € a cui si riferisce Fassone non riguardavano le partite di Champions League bensì due partite specifiche (strano che il direttore marketing della Juventus FC non sappia questi dati, sempre che non li voglia ignorare volutamente) che erano Juventus-Inter e Juventus-Milan di campionato. Partite che già all'epoca suscitarono molte polemiche ma che avevano una giustificazione, più o meno plausibile: si voleva tutelare gli abbonati che vedevano i biglietti singoli venduti promozionalmente a 10 €.

Si potrebbe inoltre parlare della situazione economica che sta attraversando il paese che non è la stessa di due anni fa ma che, probabilmente, non sfiora il signor Fassone che, per sua fortuna, non ha il problema di arrivare alla fine del mese. D'altronde nessuno obbliga il tifoso ad andare allo stadio, può benissimo starsene a casa, oppure, come suggerito da Fassone, andare a godersi un grande concerto internazionale. Fortuna sua, il tifoso bianconero ragiona col cuore, altrimenti nell'anno orribile della B, avremmo avuto le arene e i palasport pieni e lo stadio Olimpico desolatamente vuoto.

Sarebbe tra l'altro interessante che il vostro giornale, invece di limitarsi a riportare le dichiarazioni di Fassone, si adoperasse a fare un'inchiesta sul prezzo dei biglietti a Torino che, come dimostrato dal Corriere delle Sport, supera addirittura quelli inglesi (dove gli stadi sono altra cosa e gli stipendi almeno il doppio dei nostri). Un'attenta indagine avrebbe messo in evidenza come la Juventus superi di gran lunga i prezzi chiesti dalle altre squadre italiane in Champions e, andando a ritroso, come gli abbonamenti alla Juventus siano i più cari in Italia.

Invece, il messaggio che avete fatto passare quest'oggi è che la Juventus viene incontro ai tifosi. Incontro si, ma per distruggerli.
 

 
Noi del Team, per fare informazione corretta e dare a Cesare quel che è di Cesare e ad Antonio quel che è di Antonio, vi consigliamo la lettura dell'intervista concessa da Giraudo a Repubblica, ad aprile 2006 (clicca per leggerla), dalla quale estrapoliamo questa parte sulla questione "prezzi dei biglietti":
 
Lo stadio rifatto porterà finalmente i torinesi alla partita?
Giraudo: "Senz'altro sì. Non mi sento di incolpare i tifosi per le gradinate semivuote: oltre metà del pubblico arriva da fuori, per lo più dalla Lombardia, e la Torino-Milano è impraticabile; le nuove norme per la sicurezza hanno creato restrizioni che possono scoraggiare; molte gare della Juve si disputano in notturna, ed è un sacrificio se la mattina dopo si va a lavorare. Inoltre, le statistiche dimostrano che gli italiani spendono il 5,5% in meno per spettacoli e divertimenti. Noi abbiamo cercato di premiare gli abbonati: mi spiace che si sia tanto parlato delle curve a 50 euro contro Inter e Milan, e pochissimo degli abbonamenti a un euro per le donne e i bambini".