Semplice

Del PieroEssendo io un essere monocellulare, faccio ragionamenti semplici. Così ieri sera, al termine della gragnola di fagiolini rovesciata dalla Juve nella porta del Milan, ho cominciato a riflettere.
Dunque, c'erano una volta (mica tanto tempo fa) due squadre di calcio che lottavano ogni anno per il primato, suscitando le ire degli eterni piazzati puzzolenti di petrolio, tanto a Milano quanto a Roma.
Poi, un bel giorno, scoppiò calciopoli e le strade di quelle due squadre si divisero bruscamente. Una, la più forte, venne smantellata in quattro e quattr'otto, i suoi dirigenti cacciati con disonore e la sua dignità ultracentenaria gettata nella spazzatura.
L'altra, la più fotogenica, non venne smantellata per nulla, mantenne i suoi dirigenti al proprio posto e, difendendo la propria dignità con le unghie e con i denti, riprese il cammino esattamente da dove qualcuno aveva tentato di interromperlo.
Nel frattempo la squadra più forte girovagò per i campetti di periferia di tutta l'Italia, per riconquistare il diritto di poter tornare a confrontarsi sia con i fotogenici, sia con gli eterni piazzati di un tempo. Ovviamente, quel diritto la squadra più forte lo riconquistò subito.
E' passato poco più di un anno da quel ritorno, e nei confronti diretti (tre, finora) la squadra fotogenica che nessuno si era sognato di smantellare ha raccolto la miseria di un pallido pareggino, più due scoppole con contorno di sette gol e il rischio concreto di incassarne altrettanti.
Stessa sorte, pensate un po', è toccata ad una delle due eterne piazzate, quella puzzolente di petrolio romanesco.
Ora, tornando al mio ragionamento da protozoo, se nonostante la premessa di cui vi ho detto all'inizio e la presenza di una proprietà di interisti, di una dirigenza di incapaci e di una rosa con diversi impediti, la Juventus è ancora in grado di lanciare schizzi di veleno mortali come quello di ieri sera, a qualcuno non sorge il dubbio che quell'altra Juve, quella che c'era una volta, dovesse proprio essere qualcosa di disumano?
La risposta è semplice: sì, lo era. E lo sanno meglio di tutti quegli altri eterni piazzati, quelli puzzolenti di petrolio milanese.

Anche ieri tirati a riva dal solito tipo strano col nasone e i piedi lunghissimi. Un pezzo, uno soltanto, di quella Juve disumana.