Marchetta Etica

Gian Paolo MontaliNell'intervista che ha rilasciato alla web tv di Repubblica in occasione dell'uscita del suo libro, il dentista mancato Gian Paolo Montali ha raccontato di essere stato chiamato personalmente da John Elkann, nel 2006, per contribuire alla creazione di un progetto.

Già, il progetto. Da quando in Corso Galfer si sono insediati i ridarelli, ogni volta che sento nominare la parola "progetto" mi rimbomba nella testa il nitrito di un cavallo terrorizzato tipo quelli di "Frau Blucher" in Frankenstein Jr.

A Montali il progetto fu presentato come un qualcosa che si sarebbe dovuto basare sull'etica. "Infatti siamo stati la prima società calcistica a scrivere un codice etico", dice. Sì. Quindi?
Così mi metto lì, penso, ripenso, faccio anche un po' di sana autocritica. Magari questa storia di calciopoli mi ha fatto davvero troppo male.

Eticamente mi collego al sito simpatico e solare, per vedere che aria tira in attesa di Juve-Milan di domenica prossima, e cosa vedo? Per mille scoiattoli! Una marchettona cliccabile! (nella foto)
Va bene l'area riservata ai members, va bene la natura del sito eccessivamente orientata a un target tutto brufoli e cavallo basso. De gustibus. Il tifoso può comprarsi le magliette, le sciarpette, le trombette. Ma le marchette, quelle non si erano mai viste.

Nemmeno due bianconeri di lungo corso come Del Piero e Pessotto avevano visto reclamizzare dalla home page di Juventus.com le loro fatiche letterarie, nonostante fossero uscite a pulizia avvenuta, cioè nel dopo-calciopoli.

E allora subito mi scatta la domanda delle domande: sfruttare il portale web della Juventus per promuovere Scoiattoli e tacchini fa forse parte del progetto? Perché - mi chiedo - un qualsiasi tifoso della Juve dovrebbe comprarsi un libro scritto da un simpatizzante viola, completamente privo di esperienza nel mondo del calcio, che in due anni e mezzo non è stato in grado di lanciare un solo segnale della propria esistenza dall'interno del pensatoio nel quale è stato voluto nientemeno che dal nipote dell'Avvocato?

Insomma: è etico che un novellino senza alcuna passione per la Juventus ne sfrutti il principale mezzo di comunicazione moderna per provare a vendere qualcosa di personale come fosse una casacca di Del Piero o Trezeguet?

A quando, dunque, i prossimi best seller di Alessio Secco ("Dalle due ruote alle rotelle con un'impennata"), Jean-Claude Blanc ("Come conquistare la Champions League al tie-break") e Cobolli Gigli ("Azionista, il Mimo non ci casca: sentenza Fabbri, sempre in tasca")?

Ai tacchini l'ardua sentenza, codice etico permettendo.