Plusvalenze finte e vergogne vere

Avv. ZacconeScrivono i giornali che nel processo in corso a Torino per le finte plusvalenze l'avvocato Zaccone, per conto della Juve, ha proposto il patteggiamento. E' probabile che la proposta verrà accolta con una conseguenza davvero paradossale: per la stessa ipotesi di reato l'hanno passata liscia l'Inter, il Milan, la Roma e la Lazio, che sulle finte plusvalenze hanno costruito i bilanci per anni e anni, e finisce per patteggiare la Juve che, per convinzione di tutti, era l'unica con i bilanci a posto.

Una convinzione, ricordiamolo, basata su dati oggettivi perché, quando il governo Berlusconi varò la legge spalma-perdite, la Juve fu una delle pochissime società che non ebbe bisogno di farvi ricorso, e quella legge fu chiamata anche salva-calcio perché effettivamente salvò le società dal tracollo dovuto proprio alle finte plusvalenze. Era successo che, a furia di compra-vendere giocatori a cifre finte e spropositate, società come quelle prima citate si ritrovavano a bilancio giocatori per centinaia di milioni ed erano impossibilitate a spesare il relativo ammortamento come la legge imponeva; con la salva-calcio, non a caso definita "una vergogna" in sede europea, quelle società hanno potuto svalutare il patrimonio calciatori e spalmare la perdita su più esercizi. Dicevamo che la Juve di Giraudo-Moggi non vi fece ricorso, aggiungiamo che Inter, Milan, Roma e Lazio sfruttarono quella legge per 900 milioni complessivi, con l'Inter ampiamente prima in graduatoria con 319 milioni. A spanne queste cifre mostrano che i bilanci di quelle quattro società erano falsi per 900 milioni e nessuna di loro ha avuto guai con la giustizia ordinaria, mentre adesso scopriamo che la proprietà della Juve manda Zaccone a patteggiare.

Una vergogna che fa il paio con quella del comportamento tenuto dalla giustizia sportiva con l'Inter, sempre per le finte plusvalenze. Vale la pena ricordare che la procura di Milano ha indagato la società del "mecenate" Moratti non solo per le finte plusvalenze e il falso in bilancio, ma anche per aver così aggirato la normativa Figc ed essersi iscritta al campionato senza averne diritto, perché senza le finte plusvalenze non avrebbe rispettato i parametri Covisoc, e che questa fattispecie di reato, per la giustizia sportiva, costituisce un illecito sanzionabile anche con la revoca dello scudetto e la retrocessione. Di fronte a questa ipotesi di illecito, la Procura Federale ha tenuto aperto il fascicolo addirittura per due anni in attesa del pronunciamento della giustizia ordinaria; solo dopo il proscioglimento della procura di Milano, questa estate l'Inter e Palazzi hanno, finalmente, patteggiato a "tarallucci e vino".

Una doppia vergogna che chiama in causa, quindi, la proprietà della Juve e la giustizia sportiva, vale a dire proprio gli "attori protagonisti" dello scandalo di Calciopoli dell'estate 2006, e non ci sembra un caso che un riferimento a quello scandalo l'abbia fatto pure l'avvocato Galasso (difensore del dottor Giraudo a Torino) in una lettera a Tuttosport.

Scrive l'avvocato Galasso (Tuttosport del 16/12, pag. 4) a proposito del patteggiamento sulle finte plusvalenze: "Le consulenze di seri e prestigiosi professionisti hanno incenerito le conclusioni delle consulenze conferite dai pm e depositate nel corso delle laboriosissime indagini. Non si riesce dunque a comprendere come a fronte di accuse prive di un minimo fondamento, si possa affermare che l'unica via di uscita sta nel patteggiamento, frase che ricorda le affermazioni di chi, all'epoca dello scoppio di Calciopoli, sosteneva che l'unica via d'uscita per la Juve era chiedere la serie B".

L'avvocato Galasso osserva che "non si riesce a comprendere..." e magari nei prossimi giorni l'avvocato Zaccone risponderà parlando di società quotate in Borsa e di piccoli azionisti. Per quanto ci riguarda, la nostra parte di informare i lettori l'abbiamo fatta, sia per Calciopoli che per le finte plusvalenze e i bilanci falsi. Non ci resta che invitare i lettori a cercare di comprendere...